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Terremoto in Myanmar: 300 volte più violento di Amatrice è già allarme bambini

Un terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Myanmar centrale e la Thailandia, causando il crollo di edifici a Mandalay e panico a Bangkok.

Una scossa devastante di magnitudo 7.7, che ha colpito non solo la città di Mandalay, ma anche le regioni circostanti, inclusa la Thailandia. L’epicentro del sisma si trovava a soli 17 chilometri dalla seconda città più grande del Myanmar, con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti. Questo evento sismico, avvenuto a una profondità di 10 chilometri, ha scatenato il panico che ha raggiunto anche Bangkok, dove si è diffuso immediatamente il caos.

L’impatto della magnitudo in Myanmar

Le conseguenze di questa calamità naturale sono state devastanti. Gli edifici sono crollati, le strade sono state danneggiate e il numero di vittime continua a crescere. Le stime iniziali parlano di un numero imprecisato di persone disperse e ferite. I governi di Myanmar e Thailandia hanno prontamente dichiarato lo stato d’emergenza. In particolare, il crollo di un grattacielo in costruzione a Bangkok ha aggravato la situazione, con almeno 43 lavoratori ancora dispersi sotto le macerie.

La magnitudo del terremoto si stima essere circa 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016 in Italia. Questo evidenzia la gravità della situazione, specialmente considerando il rischio di frane e liquefazione del terreno in aree montuose, che potrebbe compromettere ulteriormente le infrastrutture esistenti.

La risposta della comunità internazionale

La reazione della comunità internazionale è stata immediata e commovente. Papa Francesco ha espresso il suo profondo dolore per la tragedia, offrendo preghiere per le vittime e assicurando la sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti. Organizzazioni come Caritas sono già attive nella valutazione dei bisogni e nell’offerta di supporto ai sopravvissuti.

In Myanmar, la Caritas ha riportato la drammatica realtà di molte famiglie rimaste senza casa. Le telecomunicazioni sono state gravemente compromesse, rendendo difficile il contatto tra le persone. Il direttore della diocesi di Mandalay ha sottolineato l’urgenza della situazione, con migliaia di persone ancora disperse e in attesa di aiuto. Gli operatori umanitari stanno lavorando senza sosta per fornire assistenza ai feriti e agli sfollati.

Disperazione in Myanmar (www.avvenire.it)

Le conseguenze sulle infrastrutture del Myanmar

Le infrastrutture pubbliche hanno subito danni ingenti. Strade, ponti e edifici pubblici sono stati compromessi. Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa, ha avvertito che ci sono preoccupazioni anche per la stabilità delle dighe. È cruciale un rapido intervento per garantire la sicurezza della popolazione.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha attivato il suo sistema di risposta alle emergenze, riconoscendo la gravità della situazione per la salute pubblica. Rifornimenti medici e articoli per la cura dei traumi sono stati rapidamente inviati nelle aree colpite, con l’esperienza accumulata in recenti eventi sismici che guida le operazioni di soccorso.

La comunità internazionale continua a seguire da vicino gli sviluppi. Mentre il Myanmar valuta le conseguenze di questa tragedia, le parole di conforto e le azioni solidali diventano sempre più necessarie per affrontare le sfide che si presenteranno nei prossimi giorni e settimane.

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Redazione