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Suicidio: il pericolo del contagio

Il dibattito sul suicidio assistito sta guadagnando sempre più attenzione negli Stati Uniti, in particolare nello stato dell’Illinois.

Recenti disegni di legge mirano a legalizzare questa pratica, rendendo l’Illinois il dodicesimo stato a consentire il suicidio assistito dal medico. Questo tema solleva interrogativi etici, morali e sociali di grande rilevanza. Mentre i sostenitori vedono in questa misura una forma di pietà e scelta personale, i critici avvertono del rischio di un potenziale “contagio suicida”, ovvero l’aumento dei casi di suicidio dopo la legalizzazione del suicidio assistito. Questo fenomeno rappresenta una crescente preoccupazione tra i professionisti della salute mentale e gli attivisti.

Legislazione e opinione pubblica

Nel gennaio 2025, i legislatori dell’Illinois hanno presentato due disegni di legge identici, noti come “End-of-Life Options for Terminally Ill Patients Act”. Questi disegni di legge richiedono che: due medici verifichino che un paziente abbia sei mesi o meno di vita; venga valutata la capacità mentale del paziente di auto-somministrare i farmaci letali. È fondamentale notare che la legislazione non prevede l’eutanasia assistita, dove un medico somministra direttamente il farmaco letale. Nel suicidio assistito, invece, il medico prescrive il farmaco, ma il paziente è responsabile della somministrazione.

Tuttavia, i critici avvertono che la terminologia utilizzata nel progetto di legge potrebbe minimizzare la gravità delle implicazioni. La legislazione afferma che le azioni descritte non possono essere classificate come suicidio o omicidio, sollevando interrogativi sul valore della vita e sulla sofferenza nella nostra società.

Una delle voci più forti contro la legalizzazione del suicidio assistito proviene dalla Conferenza cattolica dell’Illinois. Robert Gilligan, direttore esecutivo della conferenza, sostiene che la risposta alla sofferenza dei pazienti terminali dovrebbe essere rappresentata dalle cure palliative, che mirano a gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. Le cure palliative offrono supporto fisico, emotivo e spirituale, aiutando i pazienti e le loro famiglie a navigare nel difficile percorso della malattia terminale.

Gilligan ha anche espresso preoccupazione per il “contagio suicida“, un concetto che suggerisce che la legalizzazione del suicidio assistito possa portare a un aumento dei suicidi tra le popolazioni vulnerabili. I professionisti della salute mentale sono avvertiti della necessità di monitorare attentamente tali tendenze e fornire supporto adeguato a chi è in crisi.

Il sostegno pubblico per il suicidio assistito è in crescita. Secondo un sondaggio Gallup del 2024, il 66% degli americani è favorevole al suicidio assistito per persone con malattie incurabili e in forte dolore. Inoltre, il 71% ha supportato l’eutanasia assistita se richiesta dal paziente e dalla sua famiglia. Questo aumento del consenso popolare ha spinto legislatori come il Senatore Linda Holmes a credere fortemente nella sua approvazione.

Holmes ha condiviso la sua esperienza personale, sottolineando che la morte di suo padre per cancro l’ha profondamente colpita e ha influenzato la sua posizione a favore della legalizzazione del suicidio assistito. La sua testimonianza mette in luce il conflitto tra le esperienze individuali di sofferenza e la necessità di una discussione più ampia sulle implicazioni sociali e morali di tali decisioni.

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Le conseguenze etiche e sociali

Il dibattito sul suicidio assistito non si limita alla legalità; tocca anche le profondità dell’etica medica. Il bioetico cattolico John Haas sottolinea che il giuramento di Ippocrate include l’impegno a non somministrare veleno ai malati. Questo principio etico è alla base della pratica medica e della missione di curare e confortare i pazienti, piuttosto che porre fine alla loro vita.

Inoltre, il tema del contagio suicida solleva interrogativi sulla responsabilità della società nel proteggere i più vulnerabili. Se la legalizzazione del suicidio assistito porta a un aumento dei suicidi tra le persone in difficoltà, è fondamentale considerare come le politiche pubbliche possano influenzare il benessere mentale e fisico della popolazione. Statistiche indicano che, in paesi dove sono state approvate leggi sul suicidio assistito, i tassi di suicidio generale possono aumentare, spingendo le organizzazioni sanitarie e i legislatori a riconsiderare i loro approcci.

Un aspetto cruciale da considerare è il ruolo della speranza nella vita delle persone che affrontano malattie terminali. Padre Tadeusz Pacholczyk ha osservato che la speranza è un elemento chiave per affrontare la sofferenza. La fede e la spiritualità possono offrire conforto e supporto, aiutando i pazienti a trovare significato anche nei momenti più difficili. Le esperienze di coloro che hanno ricevuto cure palliative dimostrano che è possibile vivere con dignità e serenità, anche di fronte a una diagnosi terminale.

Published by
Gianluca Di Marcantonio