Sean George, un medico molto rispettato in Australia, vide cambiare improvvisamente la sua vita in un modo straordinario.
Durante un viaggio che doveva essere ordinario, avvertì una leggera pressione al petto, che inizialmente attribuì a un problema digestivo. Tuttavia, il suo stato di salute peggiorò progressivamente, costringendolo a fermarsi in una piccola clinica di Kambalda, dove un ECG rivelò che stava avendo un infarto.
La vicenda del dott Sean George
Nonostante la sua giovane età di 39 anni, i test confermarono la diagnosi. Ben presto, il suo cuore cessò completamente di battere. Il personale medico lottò per 70 minuti, applicando 13 scariche elettriche e più di 4.000 compressioni toraciche, ma il cuore di Sean non voleva saperne e non riprendeva a battere. I medici, ritenendo che la rianimazione fosse fallita e che non ci fosse più nulla da fare. Decisero di interrompere le misure salvavita, mantenendo attivo solo l’apporto di ossigeno.
Proprio in quel momento, sua moglie Sherry, anch’ella medico, arrivò in ospedale. Nonostante la terribile notizia, Sherry non perse la speranza. Avvicinandosi al marito, prese la sua mano e con il cuore colmo di fede, pronunciò una preghiera semplice ma molto potente e soprattutto dettata dal cuore: “Signore Gesù, Sean ha solo 39 anni, io 38, abbiamo un figlio di dieci anni. Ho bisogno di un miracolo”. Subito dopo la preghiera, il cuore di Sean ricominciò miracolosamente a battere, dopo ben 85 minuti di morte clinica. Il personale medico rimase senza parole.

Un miracolo che testimonia la potenza della preghiera del cuore
La sua straordinaria guarigione ricordò a tutti che la vita è un dono divino, come si legge nel Vangelo: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Dio è il datore di vita e, tramite Gesù Cristo, ha il potere di operare miracoli, come dimostra questa storia di guarigione straordinaria.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (2565) ci ricorda che “la preghiera è la forma più alta di partecipazione alla vita divina” e la preghiera di Sherry è stata un atto di profonda fede che ha permesso a Dio di operare. Una chiara dimostrazione di come la fede e la preghiera possano far sì che l’impossibile diventi realtà perché “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37)
Era il 24 ottobre del 2008 ed il dottor George, dopo aver sperimentato il miracolo, affermò: “La vita è breve, ma ciò che è eterno è ciò che veramente conta”. La sua esperienza ci invita a riconoscere che la vita terrena è solo un passaggio e che, sebbene la scienza possa spiegare molti aspetti della nostra esistenza, è la fede in Dio che ci offre la vera vita, quella eterna. La storia di Sean ci insegna che Dio ascolta le preghiere dei suoi figli e che più sono fatte con fede più diventano potenti. La preghiera, unita alla fede, non solo salva la vita spirituale ma anche quella fisica, aprendo la porta alla grazia divina, trasformando le situazioni impossibili in occasioni di miracoli.