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Santi e beati nella Chiesa Cattolica: come funziona il processo di canonizzazione

La Chiesa Cattolica si prepara alla canonizzazione di Carlo Acutis il 27 aprile 2025, in occasione del Giubileo degli adolescenti.

Questo evento rappresenta un’importante opportunità per riflettere sul processo di canonizzazione, una prassi con radici profonde nella tradizione cristiana, che richiede un attento esame delle vite dei candidati alla santità. Il Cardinale Marcello Semeraro ne spiega le fasi del lungo e complesso processo.

Il Ruolo del Dicastero per le Cause dei Santi

Per comprendere meglio il processo di canonizzazione, è utile esplorare il funzionamento del Dicastero per le Cause dei Santi, l’ente della Chiesa responsabile della valutazione delle cause di beatificazione e canonizzazione. Il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero, descrive questo ufficio come un luogo dove si conclude un itinerario che inizia nelle chiese locali. Qui, i vescovi e i fedeli possono avviare le cause, presentando documentazione e testimonianze sulla vita e le virtù del candidato.

Il Processo di Canonizzazione

Una volta ricevuto il nulla osta, il Dicastero inizia un’approfondita analisi della vita del candidato. Questo processo include:

  1. Raccolta di testimonianze.
  2. Verifica delle virtù.
  3. Documentazione di miracoli attribuiti all’intercessione del candidato.

È interessante notare che, per ottenere la canonizzazione, in genere sono richiesti due miracoli: uno avvenuto dopo la beatificazione e uno prima. Questo sistema di verifica serve a garantire che solo coloro che vivono una vita di autentica santità possano essere elevati all’onore degli altari.

Esempi di Santità: Carlo Acutis e Bartolo Longo

Un esempio emblematico è quello di Bartolo Longo, recentemente approvato per la canonizzazione. Nato nel 1841 nella provincia di Brindisi, Longo visse una vita segnata da una profonda crisi spirituale, che lo portò a esplorare il mondo dello spiritismo e a diventare satanista. La sua trasformazione avvenne grazie all’intercessione della Vergine Maria, che lo guidò verso una vita dedicata al servizio degli altri. Fondò il famoso santuario del rosario a Pompei, divenendo un ardente promotore della preghiera del rosario e un benefattore dei poveri. La sua vita è un potente esempio di come la grazia divina possa trasformare anche i cuori più smarriti.

Carlo Acutis, il giovane che sarà canonizzato nel 2025, è un esempio di come la santità possa manifestarsi anche nella vita quotidiana dei giovani. Acutis ha utilizzato la tecnologia per diffondere la fede, creando un sito web dedicato ai miracoli eucaristici. Il miracolo a lui attribuito, che ha portato alla sua beatificazione, coinvolge la guarigione di un bambino gravemente malato, avvenuta dopo una fervente preghiera alla sua intercessione. Questo esempio dimostra che la santità non è riservata a pochi eletti, ma può essere raggiunta anche da chi vive in modo ordinario.

Carlo Acutis e Bartolo Longo

Santità: Una Chiamata Universale

Il Cardinale Semeraro, riflettendo sulla santità, ha affermato che essa non è riservata solo agli eroi, ma è una chiamata universale. Sant’Agostino, con la sua celebre frase, “Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anch’io”, ci invita a vedere la santità come un obiettivo accessibile a tutti, un percorso che può essere intrapreso da chiunque, indipendentemente dalla sua storia personale.

In un’epoca in cui il mondo ha bisogno di modelli positivi, figure come Carlo Acutis e Bartolo Longo ci ricordano che la vera santità è alla portata di tutti. Ogni giorno rappresenta un’opportunità per vivere con amore e dedizione, seguendo l’insegnamento di Cristo. La Chiesa, attraverso il processo di canonizzazione, non solo riconosce queste vite straordinarie, ma invita ciascuno di noi a intraprendere un cammino di fede che possa trasformare le nostre esistenze ordinarie in un viaggio verso la santità.

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Redazione