San Biagio è una figura di grande importanza nel panorama religioso, noto per essere il protettore dei mal di gola.
Sebbene pochi conoscano i dettagli della sua vita, la sua storia è affascinante e ricca di eventi significativi. La maggior parte delle informazioni biografiche su questo santo proviene dall’agiografia di Camillo Tutini, che ha raccolto testimonianze tramandate oralmente nel corso dei secoli. San Biagio, medico e vescovo di Sebaste in Armenia, visse durante un periodo di intensa persecuzione dei cristiani, intorno al 316 d.C., in un contesto di conflitto tra gli imperatori Costantino e Licino.
La storia del martirio di San Biagio è particolarmente cruda. Catturato dai Romani per la sua fede, il santo subì torture inenarrabili:
Nonostante la brutalità del suo martirio, San Biagio è oggi venerato come protettore dei mal di gola, un legame che trae origine da uno dei tanti miracoli attribuiti alla sua intercessione. Durante la sua prigionia, si narra che guarì un giovane ragazzo con una lisca di pesce conficcata nella gola, consolidando così la sua reputazione.
Il culto di San Biagio è molto diffuso nel mondo, sia nella Chiesa Cattolica che in quella Ortodossa. In Italia, il santo è festeggiato il 3 febbraio, giorno in cui si svolgono numerose celebrazioni in suo onore. Durante queste celebrazioni, è tradizione impartire una benedizione speciale alle gole dei fedeli, con il parroco che incrocia due candele, simboleggiando la protezione divina contro le malattie della gola. In passato, si utilizzava anche olio benedetto per questa benedizione.
Un episodio significativo della vita di San Biagio è legato alla città di Salemi, in Sicilia, dove nel 1542 il santo intercedette per salvare la popolazione da una grave carestia causata da un’invasione di cavallette. Questo evento ha portato alla tradizione di preparare ogni anno, il 3 febbraio, i “cavadduzzi”, dolci a forma di cavalletta, in omaggio al miracolo.
Un altro luogo di particolare significato per il culto di San Biagio è Maratea, in Basilicata, dove le sue reliquie sono custodite all’interno di una basilica. Queste reliquie arrivarono a Maratea nel 723 d.C. durante un viaggio che doveva condurle a Roma. A causa di una tempesta, il viaggio si interruppe a Maratea, che divenne così il luogo di venerazione del santo. Si racconta che le pareti della basilica cominciarono a stillare un liquido giallastro, considerato dai fedeli una “manna celeste” capace di curare i malati.
A Maratea, San Biagio è festeggiato due volte all’anno: il 3 febbraio e in occasione dell’anniversario della traslazione delle sue reliquie, con festeggiamenti che durano otto giorni. Durante queste celebrazioni, la comunità si riunisce in preghiera e festeggiamenti, dimostrando la profonda devozione verso questo santo, che continua a proteggere e ispirare i fedeli attraverso i secoli.