Riscoprire le proprie radici comuni attraverso la visita di 28 chiese e basiliche, l’iniziativa del cammino giubilare L’ “Europa a Roma”.
Promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione, questo progetto è stato integrato nell’Iter Europaeum, uno degli itinerari ufficiali dell’Anno Santo 2025 nella Città Eterna. Visitare 28 chiese e basiliche, ognuna legata ad uno stato membro dell’Unione Europea. Monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero, ha evidenziato come questo pellegrinaggio non sia solo un viaggio verso Roma, ma anche un percorso interiore per riscoprire la “Patria communis”, un concetto che racchiude l’idea di una comunità di fede e di valori condivisi. La presentazione ufficiale del cammino ha avuto luogo presso l’Ambasciata italiana presso la Santa Sede, attirando l’attenzione di numerosi rappresentanti delle istituzioni e della cultura.
Il cammino “L’Europa a Roma” si compone di 27 luoghi sacri, ognuno con una connessione unica a un Paese dell’Unione Europea, e da un 28° luogo, la basilica di Santa Maria in Aracoeli, che simboleggia il legame con l’intera Unione. Questa basilica, situata sul colle del Campidoglio, è particolarmente significativa poiché, a pochi passi da essa, il 25 marzo 1957, furono firmati i Trattati di Roma, considerati l’atto di nascita dell’Europa unita. Questo legame storico rende il luogo un punto di partenza ideale per il cammino giubilare.
Tra le chiese incluse nel percorso, troviamo:
A ogni chiesa e basilica, i pellegrini troveranno totem informativi che raccontano la storia del luogo e le relazioni tra ciascuno Stato membro e la Santa Sede. Questi totem, dotati di QR code, consentiranno l’accesso a audioguide, rendendo l’esperienza fruibile anche per le persone con disabilità. Fisichella ha spiegato che “il totem è stato pensato come la curva del bastone del pellegrino ed è una guida per comprendere il valore ecclesiale e teologico che ogni chiesa ha per quello Stato”.
In un’epoca di forte secolarizzazione, il desiderio di ritrovare un luogo sacro che rispecchi la propria identità sembra essere una costante per i visitatori di Roma. Come ha osservato Fisichella, questo cammino offre un’opportunità unica ai pellegrini di riscoprire la propria storia e di raccontarla al ritorno a casa. Ogni pellegrinaggio, infatti, non termina a Roma, ma vive nei racconti e nei ricordi che ciascuno porta con sé.
Il convegno “L’Iter Europaeum: il cammino delle Chiese europee” ha visto la partecipazione di diverse personalità, tra cui l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, e il professor Roberto Regoli della Pontificia Università Gregoriana. La moderazione dell’evento è stata affidata a Grazia Serra, conduttrice di Tv 2000, che ha guidato il dibattito sulle implicazioni culturali e spirituali di questo cammino. Martin Selmayr, ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede, ha concluso l’incontro elogiando il progetto “L’Europa a Roma” e sottolineando l’importanza del teamwork, della cooperazione e della narrazione di una storia comune.
Questo cammino giubilare rappresenta, quindi, un’opportunità per riscoprire l’identità europea attraverso la spiritualità e la storia, unendo popoli e culture in un’esperienza di fede e di condivisione.