Promuovere il Vangelo: ridurre la burocrazia per una Chiesa più efficace

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Mons. Erio Castellucci (www.agensir.it)
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Una Chiesa con meno strutture e più Vangelo è la visione di Mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.

Mons. Erio Castellucci, anticipa la seconda Assemblea sinodale che si terrà in Vaticano dal 31 marzo al 3 aprile, sottolineando l’importanza di una Chiesa viva e presente. Le Proposizioni emergenti riflettono un lungo Cammino sinodale volto a nuove forme di “partecipazione e riforma strutturale, nel contesto del Giubileo e della missione della Chiesa” nel Paese.

Una Chiesa Viva nel Vangelo

“Una Chiesa viva, presente, capace di leggere i segni dei tempi senza farsi imprigionare da nostalgie”. Questa visione, espressa da mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, risuona forte alla vigilia della seconda Assemblea sinodale in programma in Vaticano dal 31 marzo al 3 aprile. Le parole di Castellucci evocano un desiderio di rinnovamento e di maggiore apertura nella Chiesa, un invito a superare le rigidità delle strutture tradizionali per abbracciare un Vangelo che parli al cuore del mondo contemporaneo.

La seconda Assemblea sinodale rappresenta un momento cruciale non solo per la Chiesa, ma anche per il tessuto sociale italiano. In un periodo di grande cambiamento e incertezze, la Chiesa è chiamata a essere un faro di speranza. Questo incontro, come sottolineato dall’arcivescovo di Modena-Nonantola, non si limita a discutere questioni interne, ma ha l’ambizione di influenzare positivamente la vita delle diocesi e dell’intero Paese. La fase profetica del Cammino sinodale si avvia verso la sua conclusione, con l’intento di formulare proposte operative che possano realmente trasformare il modo in cui la Chiesa si relaziona con il mondo.

Le Proposizioni che emergeranno da questo incontro saranno il frutto di un lungo processo di ascolto e discernimento. Si prevede che queste proposte si concentreranno su tre assi fondamentali:

  1. Orizzonte missionario: Un impegno forte per affrontare i grandi temi del nostro tempo, come la giustizia sociale, la cura dell’ambiente e la solidarietà.
  2. Formazione: A partire dalla Parola di Dio, è vista come una priorità per preparare i fedeli a vivere una fede autentica e impegnata.
  3. Corresponsabilità: Un elemento chiave del processo sinodale, specialmente per quanto riguarda i ministeri laicali e femminili.
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Il Papa a Firenze nel 2015 (www.diocesifirenze.it)

La nuova Chiesa: una conversione strutturale

La Chiesa sta cercando di rispondere alle esigenze di chi è ai margini, creando nuovi spazi di partecipazione per tutti. Questo approccio mira a coinvolgere non solo i fedeli più attivi, ma anche coloro che si sentono distanti dalla vita ecclesiale. Le nuove forme di ministero, come l’ascolto e l’accompagnamento, sono essenziali per costruire una comunità accogliente e inclusiva.

Inoltre, si avverte la necessità di una conversione strutturale. Alcuni aspetti burocratici, come la gestione delle certificazioni sacramentali, vengono considerati un peso che ostacola l’annuncio del Vangelo. La semplificazione di tali processi è vista come un passo necessario per liberare energie e risorse da dedicare alla missione evangelica.

Il legame tra il Cammino sinodale e l’Anno giubilare, con il tema della speranza scelto da Papa Francesco, offre un’opportunità unica per la Chiesa italiana di riaffermare il proprio ruolo. In un contesto sociale spesso drammatico, la Chiesa è chiamata a testimoniare un’altra via, una via di umiltà e di servizio, seguendo l’esempio di Cristo. Le parole del Papa, pronunciate a Firenze nel 2015, continuano a risuonare come un richiamo profetico: una Chiesa che non cerca visibilità, ma che si impegna a condividere il Vangelo con generosità e autenticità.

Con l’arrivo della seconda Assemblea sinodale, la Chiesa si prepara a un momento di intensa riflessione e partecipazione, in cui la preghiera e l’affetto verso Papa Francesco, attualmente in convalescenza, si uniranno alla volontà di rinnovamento. Le Proposizioni finali, frutto di un lavoro collettivo e condiviso, saranno presentate all’episcopato, in un cammino di corresponsabilità che abbraccia laici e vescovi. La strada è tracciata e l’entusiasmo per il futuro della Chiesa è palpabile, in un’epoca in cui la fede può davvero diventare il motore di un cambiamento profondo.

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