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Papa Francesco sorpresa nella Domenica delle Palme: seconda comparsa in Piazza San Pietro

Papa Francesco si è presentato sul sagrato, rivolgendo ai circa 40.000 fedeli presenti un caloroso “Buona Domenica delle Palme e buona Settimana Santa!”.

Dopo la messa, Papa Francesco incontra la folla, riflettendo sulla passione di Gesù e il significato del Cireneo. La cerimonia include la benedizione di palme e ulivi. Questo momento ha illuminato la piazza con un raggio di sole, simbolo di speranza e rinascita, proprio nel periodo dell’anno che invita alla riflessione e alla preparazione per la Pasqua.

La presenza del Papa e il suo messaggio di compassione

Nonostante fosse in convalescenza, Papa Francesco ha voluto essere presente per trasmettere un messaggio di vicinanza e compassione, temi centrali nella sua predicazione. La settimana precedente, aveva partecipato a eventi significativi, come il Giubileo degli ammalati e la visita a Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani. Questo impegno costante del Papa, nonostante le sue condizioni di salute, testimonia il suo desiderio di essere vicino al popolo e di accompagnarlo nel cammino di fede.

Tradizione e simbolismo della celebrazione

La celebrazione è iniziata con la tradizionale benedizione delle palme e degli ulivi, simboli di pace e accoglienza. Grandi ulivi decoravano la piazza, mentre centocinquanta palme e 200.000 ramoscelli di ulivo sono stati distribuiti ai fedeli, in un gesto che unisce la comunità in un’unica voce di adorazione. Durante la processione verso l’obelisco, i partecipanti hanno alzato i rami, rivivendo l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. Questo atto di fede segna l’inizio della Settimana Santa, momento culminante dell’anno liturgico.

Papa Francesco saluta i cardinali

Riflessioni sull’omelia e il richiamo alla compassione

Il cardinale Leonardo Sandri, in qualità di delegato del Papa, ha presieduto la Messa e ha recitato l’omelia preparata da Francesco. Ha invitato i fedeli a riflettere sul significato della croce, che non deve essere vista solo come un simbolo di sofferenza personale, ma come un richiamo a portare anche le croci degli altri, specialmente di coloro che soffrono accanto a noi. La Passione di Cristo diventa così un invito alla compassione, un appello a diventare “cirenei” gli uni per gli altri, un concetto che risuona profondamente nella tradizione cristiana.

L’omelia ha fatto riferimento in modo particolare a Simone di Cirene, l’uomo che ha portato la croce di Gesù. Questo gesto, apparentemente involontario, è diventato un simbolo di partecipazione alla sofferenza di Cristo. Il Papa ha sottolineato l’importanza di riflettere sul cuore di Simone, invitando a considerare non solo il gesto fisico di aiutare, ma anche la trasformazione interiore che avviene quando ci si fa carico del dolore altrui.

In questo contesto di riflessione profonda, l’accoglienza della croce diventa un atto di amore, un modo per condividere la salvezza di Cristo. La Domenica delle Palme non è solo un rito di ingresso nella Settimana Santa, ma un richiamo a vivere la fede in modo autentico, portando la luce della Pasqua nei luoghi di oscurità e sofferenza.

La celebrazione si è conclusa con un momento di preghiera personale da parte del Papa presso la tomba dell’Apostolo Pietro, un gesto che sottolinea il suo legame con la tradizione cristiana e il suo continuo impegno per la comunità cattolica. La Domenica delle Palme, dunque, non è solo un evento liturgico, ma un’opportunità per rinnovare il nostro impegno di fede, di amore e di servizio verso gli altri, seguendo l’esempio di Cristo.

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Redazione