Papa Francesco all'Agelus (archivio Agensir)
Papa Francesco convalescente, ha ringraziato chi offre guarigione e ha pregato affinché la famiglia umana si riconcili nella pace.
Il Pontefice all’Angelus ha parlato dell’importanza della pace durante l’Angelus, sottolineando le sofferenze nel mondo, tra cui Ucraina, Sud Sudan e Myanmar.
Domenica 30 marzo, Francesco ha rivolto le sue parole ai fedeli riuniti in piazza San Pietro, facendo distribuire un testo scritto. Bergoglio ha descritto la Quaresima come un periodo di riflessione e preparazione, un tempo di guarigione sia spirituale che fisica. Ha affermato: «Viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione», condividendo la sua personale esperienza di fragilità.
Francesco ha colto l’occasione per esprimere un sentito ringraziamento a coloro che, seguendo l’esempio di Cristo, si adoperano per portare conforto e guarigione ai bisognosi. Ha sottolineato che «la fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti», ricordando l’importanza di sentirsi parte della grande famiglia umana, unita nella salvezza che Cristo ci ha donato. Questo messaggio di unità e solidarietà è particolarmente rilevante in un mondo segnato da conflitti e divisioni.
Il Papa ha dedicato una particolare attenzione alle attuali crisi globali, invitando i fedeli a pregare per la pace in diverse regioni martoriate dalla guerra. Ha menzionato situazioni drammatiche in:
Le sue parole risuonano come un forte appello alla comunità internazionale affinché si mobiliti per alleviare le sofferenze delle popolazioni coinvolte in queste crisi.
Francesco ha espresso preoccupazione per il Sud Sudan, un paese che ha visitato nel febbraio 2023 e che continua a vivere un periodo di instabilità. Il Papa ha esortato i leader sud-sudanesi a mettere da parte le divergenze e a impegnarsi in un dialogo costruttivo, fondamentale per costruire un futuro di pace e stabilità.
In Sudan, dove la guerra continua a mietere vittime innocenti, il Pontefice ha esortato le parti in conflitto a prioritizzare la vita dei civili, auspicando l’avvio di negoziati per una soluzione duratura alla crisi. Tuttavia, ha anche sottolineato alcuni sviluppi positivi, come la ratifica di un accordo di delimitazione del confine tra Tajikistan e Kyrgyzstan, un segnale di speranza nel campo della diplomazia.
La preghiera a Maria, Madre di misericordia, è stata l’ultimo appello del Papa, affinché aiuti la famiglia umana a riconciliarsi nella pace. Infine, Francesco ha commentato il Vangelo del giorno, la parabola del Figliol prodigo, sottolineando che «Gesù rivela il cuore di Dio: sempre misericordioso verso tutti; guarisce le nostre ferite perché possiamo amarci come fratelli». Questo messaggio di misericordia offre una guida fondamentale per costruire relazioni di pace e armonia nel nostro mondo contemporaneo.