Miracolo in Cile: la conferma del Vaticano apre alla santità

Miracolo in Cile: la conferma del Vaticano apre alla santità Miracolo in Cile: la conferma del Vaticano apre alla santità
Suor Vincenza Maria Poloni
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La fede ha il potere di compiere miracoli, e la storia di Vincenza Maria Poloni, una suora italiana, è un esempio straordinario di come la spiritualità e la preghiera possano influenzare la vita di una persona.

Recentemente, Papa Francesco ha approvato un decreto che riconosce un miracolo attribuito alla sua intercessione, portando la Beata Vincenza a un passo dalla canonizzazione. Questo evento è legato a una guarigione inspiegabile avvenuta in Cile, dove la vita di Audelia Parra è stata trasformata da un intervento di preghiera e fede.

La complicazione e la chiamata alla fede

Nel 2013, presso l’Ospedale Víctor Ríos Ruiz di Los Ángeles, Audelia Parra, una donna di settant’anni, si è sottoposta a un intervento chirurgico per la rimozione di calcoli alla cistifellea, un’operazione considerata di routine. Tuttavia, durante l’intervento, si è verificata una complicazione drammatica: una lacerazione dell’arteria aorta ha portato a uno shock emorragico, mettendo in grave pericolo la vita della paziente. Le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, e i medici hanno espresso timori sul suo recupero.

In un momento di disperazione, il nipote di Audelia, Álvaro Martínez, un seminarista dell’Arcidiocesi di Concepción, ha deciso di invocare l’intercessione della Beata Vincenza Maria Poloni. La Beata, fondatrice delle Suore della Misericordia, aveva lasciato un segno profondo nella comunità di Quilleco, il paese natale della famiglia di Audelia, dove le suore avevano operato per oltre diciotto anni. La devozione di Álvaro non era casuale; sin da adolescente, aveva assistito a un episodio simile in Italia, dove una suora gravemente malata riceveva conforto attraverso l’immagine della Beata.

La catena di preghiera e il segno di speranza

L’intervento chirurgico, che sembrava destinato al fallimento, è stato eseguito dal dottor Luis Urrea, il quale ha viaggiato d’urgenza per 120 chilometri per raggiungere l’ospedale. Con una protesi in mano e una comprensione della gravità della situazione, il medico ha comunicato al nipote che le possibilità di sopravvivenza di Audelia erano minime. Tuttavia, in un gesto di speranza, la famiglia ha avviato una catena di preghiera, coinvolgendo anche la comunità locale.

  1. Preghiera comunitaria: Coinvolgimento di amici e familiari.
  2. Segno di vita: Una lacrima scesa dagli occhi di Audelia il giorno di Natale.
  3. Recupero sorprendente: Progressi inaspettati e dimissioni dall’ospedale.

Con il passare dei giorni, Audelia ha iniziato una lenta e sorprendente ripresa, sottoponendosi a diversi interventi chirurgici e rimanendo ricoverata per oltre due mesi. Il suo recupero ha sorpreso i medici e ha alimentato la fede di chi pregava per lei.

La sig.ra Audelia con il nipote, don Álvaro Martínez
Credit: Parrocchia di Quilleco

La documentazione del miracolo

Nel giugno successivo, quando Audelia è finalmente tornata a casa, Álvaro ha sentito il dovere di condividere la sua gratitudine con la congregazione. Ha scritto a una suora in Argentina, raccontandole la storia della nonna e ricevendo incoraggiamenti a presentare il caso alla Madre Generale della congregazione. Questo gesto ha dato il via a una serie di indagini canoniche, necessarie per la dichiarazione ufficiale del miracolo.

Padre Tiziano Bonomi, che rappresenta le Suore della Misericordia a Verona, ha viaggiato in Cile per raccogliere testimonianze e documenti, contribuendo a dare forza alla causa della Beata Vincenza. “Un Dio che entra nella tua storia”, è la frase che riassume l’esperienza di Álvaro, il quale sottolinea che la preghiera sincera ha portato a risultati inaspettati.

La presenza di Audelia, oggi ottantunenne e piena di vita, rappresenta un segno tangibile della grazia divina. La sua storia non è solo una testimonianza di guarigione, ma un richiamo alla fede che trascende le avversità. La sua devozione per la Beata Vincenza Maria Poloni è diventata una parte fondamentale della sua vita, e sia lei che il nipote nutrono la speranza di poter partecipare alla cerimonia di canonizzazione, un evento che segnerà un momento importante non solo per la loro famiglia, ma per tutta la comunità cattolica.

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