Il Papa ha concesso l’indulgenza plenaria per il Giubileo, accogliendo la richiesta di Monsignor Cavalli, visitatore apostolico di Medjugorje.
La recente decisione della Penitenzieria Apostolica ha suscitato un grande interesse tra i fedeli e i pellegrini. Questo annuncio rappresenta un momento significativo per la comunità cattolica, poiché offre un’opportunità unica per coloro che si recano in pellegrinaggio a Medjugorje di ricevere un dono spirituale straordinario.
L’importanza dell’indulgenza plenaria
L’indulgenza plenaria, come spiegato dall’arcivescovo Cavalli, è un atto di grande rilevanza per i credenti. Essa può essere ottenuta da tutti coloro che si recano alla chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo e partecipano attivamente alle celebrazioni giubilari, oppure dedicano un tempo adeguato alla preghiera devota. Le condizioni per ottenere l’indulgenza includono: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
L’arcivescovo Cavalli, in un’intervista concessa a Radio Mir Medjugorje, ha condiviso le sue riflessioni sull’indulgenza plenaria, utilizzando casi concreti per chiarire il concetto. Ecco un esempio semplice: “possiedo un anello, che mi è stato donato dal Santo Padre quando sono diventato vescovo. Supponiamo che qualcuno me lo rubi, ma poi si penta, si confessi con sincero pentimento e il confessore gli conceda l’assoluzione, ma a una condizione: deve riparare al torto. Quindi questa persona va all’ufficio postale, mette il mio anello in una busta e me lo rispedisce. Ha peccato, si è pentito, si è confessato, ha ricevuto l’assoluzione e ha riparato l’errore. Tutto risolto!
Supponiamo ora un altro caso: una persona calunnia un’altra, e questa calunnia viene pubblicata sui giornali (parlo per esperienza personale). Una volta stampata, finisce su Internet, dove rimane per sempre. Quando qualcuno cerca informazioni su quella persona calunniata, trova la notizia falsa, la crede vera e la giudica negativamente, causando una grave ingiustizia. In seguito, la persona che ha diffuso la calunnia si pente, va a confessarsi, il sacerdote le concede l’assoluzione e le dice: ‘Devi rimediare’. Ma non può più farlo, perché la calunnia resta, e nessuno può cancellarla.
Un altro caso: una persona distrugge una famiglia, sottrae un marito o una moglie, poi si pente, si confessa, il sacerdote le concede l’assoluzione e le dice che deve rimediare… Ma come può farlo, se la famiglia distrutta ha conseguenze che si ripercuotono sulle generazioni future? Questa persona, in questo caso e in molti altri – e tutti noi nella vita ci troviamo in situazioni simili, perché commettiamo errori che non possiamo più riparare – si pente sinceramente e si rivolge al Signore dicendo: ‘Come posso rimediare, se non posso più farlo?’ Ecco il significato dell’indulgenza plenaria e dell’Anno Santo Giubilare.”
“Tu vieni nella chiesa di San Giacomo Apostolo e mettiti davanti al Signore, davanti a Dio, con profonda sincerità e pentimento, e digli: ‘Ciò che ho fatto, non posso più ripararlo. Tu sei buono, misericordioso e onnipotente… Io non posso, ma Tu puoi. Per Gesù, che ha già preso su di sé i miei peccati sulla croce e li ha perdonati; per i meriti e l’intercessione della Vergine Maria e dei santi, Tu, che sei onnipotente, correggi e ripara per me, e io cambierò la mia vita.’
Questo è il significato del perdono. Significa affidarsi al Signore in molte cose che non saremo mai più in grado di correggere. Bisogna dirgli, per i meriti e l’intercessione di Maria e dei santi, che Lui lo corregga per me e per te, ma la cosa fondamentale è che tu ed io cambiamo vita”, ha detto l’arcivescovo Cavalli, spiegando poi come cambiare vita.

Medjugorje: un luogo di grazia
La riflessione dell’arcivescovo si è concentrata sull’importanza dell’Anno Santo e del pellegrinaggio a Medjugorje, un luogo che è diventato un simbolo di conversione e di rinnovamento spirituale per molti. “Medjugorje è un luogo di grazia“, ha dichiarato, invitando i pellegrini a dedicare tempo alla preghiera e alla riflessione. La celebrazione dell’Eucaristia rappresenta il cuore della vita comunitaria, dove i fedeli possono entrare in contatto con il Signore in modo profondo e significativo.
In un momento di grande spiritualità, l’arcivescovo ha sottolineato l’importanza della preghiera del Rosario, che precede l’Eucaristia. Questo momento di meditazione non solo prepara i cuori alla celebrazione, ma crea anche un legame speciale con la Vergine Maria, che accompagna i pellegrini nel loro cammino di fede. Inoltre, l’importanza dell’adorazione eucaristica è stata enfatizzata come un’opportunità per incontrare Gesù in un momento di silenzio e contemplazione.
L’arcivescovo ha anche menzionato i luoghi di preghiera, come il Podbrdo e il Križevac, che sono stati teatro di milioni di preghiere nel corso degli anni. Questi luoghi non sono solo punti di riferimento geografici, ma spazi spirituali dove i fedeli possono vivere esperienze di grazia e trasformazione. L’invito a dedicare momenti di silenzio personale è un richiamo importante per tutti, poiché è proprio nel silenzio che si può ascoltare la voce di Dio.
In conclusione, l’arcivescovo Cavalli ha espresso la convinzione che lo Spirito Santo operi in modi misteriosi e profondi. Se i pellegrini si avvicinano a Medjugorje con un cuore aperto e disposto a ricevere, lo Spirito Santo agirà in loro, trasformando le loro vite e guidandoli verso una maggiore intimità con Dio. Medjugorje continua a essere un luogo di grazia, dove la fede si rinnova e le vite si trasformano attraverso l’amore e la misericordia di Dio.
Fonte: Radio Postaja Mir Medjugorje