La Regina della Pace, nel giorno che ricorda il suo “SI” a Dio, ci invita a seguirla pronunciando il nostro di si
È infatti il nostro «Sì» a Dio che permette alla Sua grazia di operare in noi. Come Maria ha detto il suo nell’Annunciazione (Lc 1,38), anche noi siamo invitati a dire “Sì” alla volontà di Dio, accogliendo la Sua grazia e impegnandoci nella conversione quotidiana.
Il Messaggio del 25 marzo 2025 a Marija
“Cari figli! In questo tempo di grazia, in cui siete chiamati alla conversione, vi esorto, figlioli, offritemi le vostre preghiere, sofferenze e lacrime per la conversione dei cuori che sono lontani dal cuore di mio Figlio Gesù. Pregate con me, figlioli, perché senza Dio non avete né futuro né vita eterna. Vi amo, ma non posso aiutarvi senza di voi. Perciò dite Sì a Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. (Con approvazione ecclesiastica).
La salvezza passa per la nostra volontà di essere aiutati
Il messaggio è un invito alla riflessione su quello che è un tema centrale della nostra vita cristiana: la conversione e la cooperazione con la grazia di Dio. La Madonna ci esorta ad offrire le nostre preghiere, sofferenze e lacrime per la conversione dei cuori lontani da Dio, poiché la salvezza non è solo un dono divino, ma richiede anche una risposta personale ed attiva da parte nostra.
Nel Vangelo, Gesù stesso chiama alla conversione, dicendo: “Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). La conversione non è solo un cambiamento esteriore, ma una trasformazione profonda del cuore, che ci riporta all’Amore di Dio e ci fa vivere secondo i suoi comandamenti. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1427) afferma che “la conversione è un ritorno a Dio con tutto il cuore, un cambiamento radicale che coinvolge la mente, il cuore e la vita”. La Madonna ci invita, quindi, a vivere questo ritorno a Dio con gesti concreti di preghiera e sacrificio, non solo con le parole, per intercedere per la salvezza di coloro che sono lontani da Lui.
Le sofferenze, le preghiere e le lacrime che offriamo non sono solo momenti di dolore, ma atti di solidarietà con Cristo. Come Gesù ha offerto la Sua sofferenza per la salvezza del mondo, anche noi siamo chiamati a partecipare alla Sua missione di salvezza attraverso la preghiera e il sacrificio. La Madonna ci ricorda che senza Dio non abbiamo né futuro né vita eterna (cfr. Gv 15,5), e che la nostra risposta alla sua chiamata è decisiva.