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Medjugorje, il secondo Sasso di Maria: La Santa Messa

La Santa Messa è il culmine della vita della Chiesa, il suo segno distintivo, perché in essa si realizza la presenza reale e viva di Gesù Cristo, che ha annunciato e compiuto il mistero della redenzione attraverso la Sua morte e risurrezione.

In quella notte, dopo aver ordinato ai Suoi apostoli di perpetuare questo sacrificio nel tempo, Lui, l’Agnello di Dio, ha cambiato per sempre le vite di noi peccatori offrendosi al Padre come vittima sacrificale per la nostra salvezza.

La centralità della Santa Messa: l’importanza della partecipazione

L’Eucaristia è l’evento straordinario in cui Gesù Cristo, che è la nostra vita, si fa presente. Partecipare alla Messa è come rivivere la passione e la morte redentrice del Signore. È una teofania: il Signore si rende visibile sull’altare per offrirsi nuovamente al Padre per la salvezza dell’umanità. Con le parole “Fate questo in memoria di me”, Gesù ha infatti donato alla Chiesa sé stesso, nell’atto supremo d’amore che ha completato l’opera della salvezza.

La Messa è il mezzo principale attraverso cui riceviamo le grazie per la vita terrena e per quella eterna, e nulla ci può ottenere ciò da Dio come la partecipazione al Sacrificio Eucaristico. Chi vive pienamente la Messa, entrando in comunione con Cristo, sperimenta l’amore che salva, un amore che ha il potere di trasformarci in nuove creature, portandoci a costruire ponti d’amicizia e legami di pace.

La profondità della celebrazione Eucaristica

La Messa è una scuola di vita, una sorgente di luce e bellezza, che ci permette di vivere un incontro che infonde Amore. In essa scopriamo la verità della Buona Novella che riempie il cuore di gioia: “Dio non ci ama perché siamo buoni, ma ci rende buoni perché ci ama”. Non permettiamo che la Messa diventi una routine superficiale.

Ogni volta dobbiamo attingere sempre più alla sua profondità, perché è attraverso di essa che siamo inseriti nel mistero di salvezza di Cristo. La Messa affina la nostra visione spirituale, permettendoci di cogliere l’Amore di Cristo, la Sua “profezia in atto”, che nel Cenacolo ha iniziato il dono di Sé sulla Croce, e la Sua vittoria sul peccato e sulla morte, che annunciamo con fede e gioia.

L’insegnamento di Giovanni Paolo II

“Bisogna imparare a vivere la Santa Messa” diceva San Giovanni Paolo II. Gesù ha detto ai Suoi discepoli: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna» (Gv 6,53-54).  La partecipazione alla Messa domenicale è di precetto, ma è consigliato accostarsi quotidianamente al sacramento della Comunione per nutrire la propria anima in modo costante e profondo. Vivere l’Eucaristia è un invito ad immergersi in un Amore che trasforma e rinnova.

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Redazione