Medjugorje: “i dipendenti tristi li porto qui”

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Enzo De Simone dopo una crisi personale, ha scoperto la spiritualità, portando anche i dipendenti in viaggio a Medjugorje.

Da circa 30 anni, l’imprenditore ha creato un ambiente lavorativo che va oltre la mera produzione, promuovendo valori come comunità, solidarietà e fede. Ogni mese, i dipendenti e chiunque desideri partecipare possono assistere ad una santa messa in un contesto del tutto inusuale, lontano dalle tradizionali chiese.

Un viaggio spirituale

La storia di De Simone non inizia come quella di un fervente praticante. Prima di intraprendere questo cammino, si definiva “una persona come tante”, poco incline a frequentare le funzioni religiose. Tuttavia, un evento personale drammatico lo ha spinto a cercare conforto in un gruppo di preghiera frequentato da sua madre. Qui ha scoperto un nuovo mondo, ricco di spiritualità e connessione con gli altri. Il suo viaggio spirituale lo ha portato a Medjugorje, un luogo noto per le apparizioni mariane, dove ha avvertito una forte chiamata interiore, descrivendo quel momento come un “fuoco dentro” che lo ha guidato a una missione divina.

La messa in fabbrica

La prima messa in fabbrica, officiata da padre Pietro nel 2010, ha segnato l’inizio di una tradizione che si è consolidata nel tempo. Ogni ultimo o penultimo venerdì del mese, i dipendenti si riuniscono per celebrare la messa, seguita da momenti di convivialità con canti, balli e musica. Non è solo un momento di preghiera, ma un’opportunità per rafforzare i legami tra colleghi e creare un senso di comunità.

Viaggi spirituali a Medjugorje

De Simone ha ampliato la sua iniziativa a viaggi spirituali a Medjugorje, rivolgendosi in particolare ai dipendenti che attraversano momenti di difficoltà, come tristezza o depressione. “Quelli che sono un pochino depressi o tristi me li porto con me a Medjugorje”, racconta De Simone, sottolineando come questi viaggi possano offrire non solo una pausa dal lavoro, ma anche un’esperienza di preghiera e riflessione profonda. Il risultato di queste iniziative è sorprendente: l’atmosfera in fabbrica è cambiata, e De Simone, che un tempo era visto come un capo severo, ora si considera “il sindacato dei suoi dipendenti”, cercando di sintonizzarsi sui loro bisogni e farli sentire più felici e valorizzati.

Questo approccio ha dimostrato di avere effetti positivi non solo sul morale dei dipendenti, ma anche sulla produttività. Creando un ambiente lavorativo basato sulla fede e sulla comunità, De Simone ha trasformato una semplice fabbrica in un luogo di crescita personale e spirituale. La sua storia è un esempio di come la spiritualità possa influenzare positivamente la vita lavorativa, creando un equilibrio tra il dovere professionale e il benessere interiore, un modello che può ispirare altri imprenditori a seguire il suo esempio.

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