Papa Francesco apre la Porta santa di San Pietro
Le Porte Sante, simboli della misericordia di Dio, sono state aperte, accogliendo pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Papa Francesco ha inaugurato anche una nuova Porta Santa nel carcere di Rebibbia, portando un messaggio concreto di speranza, fraternità e solidarietà verso i più dimenticati. Il Giubileo ha radici profonde nella Scrittura ebraica: il termine deriva dal “jobel”, il corno di montone che segnava l’inizio dell’Anno giubilare, tempo di restituzione, liberazione e riconciliazione (cfr. Lv 25). La Chiesa ha assunto e trasformato questo significato, celebrando un tempo di grazia, perdono e rinnovamento interiore, in cui il popolo cristiano è invitato a riscoprire la misericordia divina e la comunione fraterna. «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36) è l’invito che ha guidato questo tempo santo.
La storia delle Porte Sante ebbe inizio nel 1294, quando Papa Celestino V aprì simbolicamente una porta nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila in occasione della sua incoronazione. Sei anni più tardi, nel 1300, Papa Bonifacio VIII indisse il primo Anno Santo, stabilendo una tradizione che si sarebbe ripetuta ogni 25 anni. L’evento fu annunciato con una solenne bolla papale, ancora visibile in un’iscrizione custodita nella Basilica di San Pietro.
Quel primo Giubileo rappresentò non solo un momento di grande fervore religioso, ma anche un’occasione storica per promuovere la pace e la riconciliazione tra i popoli cristiani. Come ha ricordato il Catechismo della Chiesa Cattolica, «le indulgenze sono strettamente legate agli effetti del sacramento della Penitenza» (CCC 1471), e il Giubileo si è sempre configurato come un cammino verso il perdono e la salvezza.
Nel corso dei secoli, il Giubileo ha rappresentato per i fedeli un’opportunità privilegiata di ottenere l’indulgenza plenaria. Il pellegrinaggio verso Roma, e in particolare verso la tomba di San Pietro, ha avuto un significato profondo: attraversare la Porta Santa ha simboleggiato l’ingresso in una nuova vita in Cristo, liberi dal peso del peccato.
Come spiegato dal professor Roberto Regoli della Pontificia Università Gregoriana ad EWTN, «l’idea del Giubileo è intrinsecamente legata alla misericordia divina, alla conversione e al rinnovamento spirituale». Non si trattava solo di un gesto esteriore, ma di un cammino interiore, verso la grazia e la riconciliazione con Dio.
Nel 1500, Papa Alessandro VI stabilì che la Porta Santa della Basilica di San Pietro sarebbe stata la prima ad aprirsi in ogni Giubileo, fissando una prassi che è proseguita fino ad oggi. La Porta Santa di San Pietro, realizzata in bronzo e inaugurata da Papa Pio XII nel 1950, raffigura scene evangeliche che illustrano il tema della misericordia.
Durante il Giubileo del 2025, come nei precedenti, anche le altre tre basiliche papali — San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura — hanno aperto le loro Porte Sante. Attraversarle è un gesto di fede, un cammino verso la luce della Pasqua, un simbolo di quel passaggio interiore di cui parla San Paolo: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, ecco, ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,17).
Una delle novità più significative del Giubileo 2025 è stata l’apertura, da parte di Papa Francesco, di una quinta Porta Santa nel carcere di Rebibbia. Un gesto carico di significato, che ha espresso la volontà della Chiesa di non dimenticare nessuno, neppure coloro che vivono in condizioni di detenzione. Come ha affermato il Santo Padre, «nessuno è escluso dalla misericordia di Dio» (Misericordiae Vultus, 3).
Padre Lucio Boldrin, cappellano del carcere, ha commentato: «Aprire una Porta Santa qui significa aprire una via di redenzione e di speranza per ogni cuore, anche il più ferito». Teresa Mascolo, direttrice del carcere, ha testimoniato come questo gesto abbia toccato profondamente i detenuti, restituendo loro dignità e fiducia.
Le Porte Sante sono rimaste, ancora una volta, simbolo eterno di perdono, rinnovamento e speranza. Questo Giubileo della Speranza ha rinnovato l’invito della Chiesa a tutti i fedeli: aprire non solo le porte delle basiliche, ma quelle del cuore, accogliendo la grazia di Dio per diventare testimoni del Vangelo in un mondo che ha sete di pace, giustizia e misericordia.