L'Annunciazione del Signore: quel "SI" di Maria che ha cambiato la storia
L’Annunciazione a Maria rappresenta uno dei momenti più significativi e profondi della tradizione cristiana, un vertice teologico del Nuovo Testamento.
La straordinaria narrazione, contenuta nel Vangelo di Luca (Lc 1,26-38), descrive l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria, una giovane vergine di Nazareth, riguardo alla nascita di Gesù, il Figlio di Dio. L’evento si colloca in un contesto di grande attesa messianica, in un’epoca in cui il popolo ebraico sperava ardentemente nella venuta del Salvatore.
L’Arcangelo Gabriele, mandato da Dio, si presenta a Maria con un saluto che porta in sé una profondità immensa: “Rallegrati, piena di grazia” (Lc 1,28). L’espressione “piena di grazia” (kecharitoméne) non solo sottolinea la benedizione divina su di lei, ma avverte anche delle enormi responsabilità che questa grazia comporterà. Maria, colta da un turbamento per le parole dell’angelo, manifesta una grande umiltà e disponibilità. A differenza di Zaccaria, che rimane incredulo all’annuncio della nascita di Giovanni Battista, Maria non dubita della parola di Dio, ma si chiede come ciò possa avvenire, dato che non conosce uomo.
La risposta di Maria è una delle più belle espressioni di fede e disponibilità che la Bibbia ci offre: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Qui, l’umiltà di Maria emerge in tutta la sua grandezza. Nonostante la sua giovane età, ella si pone come strumento nelle mani di Dio, accettando di portare nel suo grembo il Salvatore del mondo. Questo “SI” di Maria, il suo fiat, rappresenta non solo un atto di fede, ma anche un modello per tutti i cristiani, invitati a rispondere con disponibilità alla chiamata divina.
L’angelo chiarisce a Maria che il bambino che nascerà sarà chiamato “Figlio dell’Altissimo” e che regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe (Lc 1,32-33). Questa affermazione non solo sottolinea la grandezza del futuro Messia, ma rimanda anche alle antiche profezie dell’Antico Testamento, in particolare a quelle di Isaia e di Natan riguardo alla discendenza di Davide. L’identità del nascituro è così chiaramente delineata, sottolineando la sua natura divina, unica e straordinaria.
Un altro aspetto fondamentale dell’Annunciazione è l’intervento dello Spirito Santo, che rende possibile la concezione verginale di Gesù. L’angelo dice a Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” (Lc 1,35). Qui, si evoca un parallelismo con la presenza divina che accompagnava il popolo di Israele nel deserto e che si manifestava nella nube della gloria. Maria diventa così la nuova “arca dell’alleanza”, portando in sé la presenza di Dio.
In questo giorno commemoriamo, dunque, non solo l’annuncio della nascita di Gesù, ma anche il “sì” di Maria, che ha cambiato per sempre il corso della storia umana. La sua figura continua a ispirare milioni di credenti in tutto il mondo, invitandoli a vivere la propria fede con la stessa audacia ed umiltà.
“Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all’annuncio dell’Angelo prendesse carne nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi devoti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te. Amen”.