ll settore dell’aborto è una fiorente industria che nonostante le controversie e le critiche, continua a prosperare.
Negli ultimi anni, il dibattito sull’aborto si è intensificato, alimentando tensioni tra sostenitori pro-vita e pro-scelta. Le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto figure di spicco dell’attivismo pro-vita, come David Daleiden e Sandra Merritt, sollevano interrogativi sulla trasparenza e sull’etica di questo ambito. Un patteggiamento tra i due attivisti e lo Stato della California sulle accuse di videoregistrazioni illecite, ha portato alla ribalta questioni di grande rilevanza riguardanti le pratiche di Planned Parenthood, la principale organizzazione abortista negli Stati Uniti.
Le rivelazioni di Daleiden e Merritt e il patteggiamento
David Daleiden e Sandra Merritt sono noti per aver realizzato una serie di video clandestini che documentano presunti traffici di tessuti e organi di feti abortiti. Questi video hanno generato un’ondata di indignazione all’interno della società americana e tra i politici conservatori. I filmati, girati tra il 2014 e il 2015 durante le conferenze della National Abortion Federation, mostrano alcuni operatori di Planned Parenthood discutere apertamente della vendita di organi fetali. Le reazioni a questi video hanno portato a indagini e a una serie di battaglie legali che hanno coinvolto sia i due pro-vita che i sostenitori del diritto all’aborto.
L’accordo del 27 gennaio 2025, che ha visto Daleiden e Merritt concludere una causa penale aperta nel 2017, è stato interpretato come una vittoria per i due attivisti. Sebbene non abbiano ammesso la colpevolezza, l’accordo prevede che accettino una condanna per un reato minore legato alla registrazione illegale di video. Questo evento mette in evidenza l’ironia di una situazione in cui coloro che hanno tentato di svelare presunti crimini sono stati perseguiti, mentre le istituzioni al centro delle loro accuse hanno continuato a operare.
La Planned Parenthood, un gigante dell’assistenza sanitaria che fornisce servizi di aborto e contraccezione, ha sempre negato le accuse di traffico di organi fetali, sostenendo che le sue pratiche siano etiche e legali. Tuttavia, le rivelazioni fatte dai video di Daleiden e Merritt hanno spinto molti stati, come il Texas, ad adottare misure drastiche contro l’organizzazione.
Il procuratore generale del Texas ha affermato che le indagini condotte hanno rivelato una condotta “moralmente corrotta” da parte di Planned Parenthood, portando lo stato a escludere l’organizzazione dall’accesso a fondi Medicaid. Attualmente, Planned Parenthood è coinvolta in una causa che rischia di costarle molto dal punto di vista finanziario, accusata di frode per aver emesso fatture Medicaid nonostante fosse già in corso una battaglia legale.
Ripercussioni si sono verificate anche per altri soggetti coinvolti nella compravendita di parti di bambini aborti. Nel 2017, due aziende di bioscienze, DV Biologics e Da Vinci Biosciences, hanno dovuto pagare quasi 7,8 milioni di dollari come parte di un accordo che ha confermato violazioni delle leggi sul commercio di tessuti fetali.

Il futuro dell’aborto e le sfide etiche
Il dibattito sull’aborto è complesso e stratificato, con posizioni fortemente polarizzate. Da un lato, i sostenitori del diritto all’aborto vedono l’accesso a questi servizi come un diritto fondamentale della donna, mentre dall’altro, i pro-vita considerano l’aborto come un omicidio e un atto immorale. Questa tensione ha portato a una serie di battaglie legali e sociali, ma anche a una crescente polarizzazione nella società.
In questo contesto, il caso di Planned Parenthood e le accuse mosse contro di essa pongono interrogativi importanti su come vengono gestiti i diritti dei feti e la possibilità di trarre profitto dal loro sacrificio. La questione del commercio di organi fetali è stata al centro di un acceso dibattito, con molti che vedono questa pratica come un’estensione di un sistema già problematico e sfruttatore.
Nonostante le sfide legali e le controversie, l’industria dell’aborto continua a prosperare in molti Stati. Tuttavia, il clima politico e legale sta cambiando, con molti Stati che cercano di limitare l’accesso all’aborto attraverso leggi più restrittive. La crescente pressione da parte dei gruppi pro-vita e le conseguenze legali che ne derivano stanno portando a un’era di incertezze e conflitti.
Il futuro dell’aborto negli Stati Uniti è incerto. Le recenti vittorie legali per i pro-vita e le sfide affrontate da Planned Parenthood indicano un cambiamento di paradigma. La questione non è più solo una questione di diritti delle donne, ma si sta trasformando in un campo di battaglia legale e politico dove si intrecciano etica, profitto e giustizia. In questo contesto, il detto “il diavolo fa le pentole ma non fa i coperchi” riflette perfettamente la realtà: mentre le pratiche discutibili possono continuare a prosperare nell’ombra, la verità tende sempre a venire a galla, portando con sé conseguenze che nessuno può ignorare.
Vogliamo ricordare la dottrina della chiesa cattolica sull’argomento aborto è molto chiara ed è esposta in questi termini:“La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita. “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato” (Ger 1, 5). “Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra” (Sal 139, 15).