Il Vangelo di oggi 9 Aprile: “la verità vi farà liberi”

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Il Vangelo di oggi 9 Aprile: “la verità vi farà liberi”
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Il brano del Vangelo di oggi ci offre una riflessione profonda sulla libertà spirituale e sull’identità dei veri discepoli di Cristo.

Gesù, rivolgendosi a coloro che gli avevano creduto, afferma: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31).

Dal Vangelo secondo Giovanni 8,31-42

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Il Vangelo di oggi 9 Aprile: “la verità vi farà liberi”
Commento al Vangelo del 9 aprile

La riflessione sul Vangelo di oggi

La libertà di cui parla Gesù nel brano proposto dalla Liturgia di oggi, non è una libertà fisica o sociale, ma una liberazione dal peccato e dalla schiavitù spirituale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1731) sottolinea che la libertà autentica si trova nell’obbedienza a Dio: “La vera libertà consiste nel scegliere il bene e nell’essere liberati dal peccato”.

Gli ascoltatori, però, non comprendono appieno le sue parole, ritenendo di non essere mai stati schiavi di nessuno, poiché discendenti di Abramo. Gesù risponde loro che “chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34). Qui, il cristo fa un’importante distinzione: la schiavitù del peccato non è visibile e spesso è ignorata, ma essa rende l’uomo incapace di vivere pienamente la sua vocazione alla santità. La vera liberazione si ottiene solo attraverso Cristo, il Figlio di Dio, che offre la grazia che ci libera dal potere del peccato e ci rende figli di Dio (cf. Gv 1,12).

Gesù prosegue dicendo che chi è schiavo del peccato non può essere veramente libero, mentre chi è figlio di Dio, attraverso Cristo, gode della libertà eterna. Questo implica che la vera paternità di Dio non si eredita biologicamente, come pensavano i Giudei, ma si manifesta nella fede e nell’obbedienza alla sua parola. Il Catechismo insegna che “la libertà cristiana è liberazione dal peccato e dall’egoismo, per vivere secondo la verità dell’amore di Dio” (CCC 1733).

Il dialogo tra Gesù e i Giudei diventa quindi una lezione sul significato profondo di essere figli di Dio: non basta appartenere alla discendenza di Abramo, ma occorre vivere nella verità di Dio, accogliendo la sua parola e compiendo le sue opere. Se “Dio fosse vostro padre, mi amereste” (Gv 8,42), afferma Gesù, mettendo in evidenza che l’amore per Dio si manifesta nell’ascolto e nell’obbedienza alla sua parola, così come Gesù stesso ha fatto.

Questo brano ci invita a riflettere sul nostro rapporto con Dio: siamo davvero liberi, vivendo nella verità che Cristo ci ha rivelato? Siamo figli di Dio se seguiamo la sua parola con cuore sincero, rimanendo saldi nella fede, come insegnato dalla Chiesa?

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