Il Vangelo di oggi 17 Aprile: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”
Il brano del Vangelo di oggi ci introduce profondamente nel cuore del mistero pasquale: l’amore di Cristo che si dona fino all’estremo.
“Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” è il preludio alla Passione, e mostra la natura dell’amore cristiano: totale, incondizionato, sacrificale. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, “la Pasqua di Cristo è allo stesso tempo il suo passaggio dalla morte alla vita e il passaggio dei suoi alla vita nuova” (CCC 654).
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Gesù, pur consapevole del tradimento imminente, si fa servo. L’atto della lavanda dei piedi, riservato ai servi, è un gesto di umiltà sconvolgente per i discepoli. Pietro lo manifesta apertamente: “Tu lavi i piedi a me?”. Ma Gesù risponde con parole che illuminano tutto il Vangelo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Qui si rivela il significato profondo del servizio cristiano: non è solo un atto morale, ma una partecipazione alla vita di Cristo, che “non è venuto per essere servito, ma per servire” (Mt 20,28).
L’acqua ed il lavacro rimandano anche al Battesimo, attraverso il quale siamo purificati dal peccato e resi partecipi della vita divina (CCC 1227). Ma i piedi, che si sporcano lungo il cammino, indicano la necessità della continua purificazione, simbolo della Confessione, sacramento della misericordia (CCC 1425).
Alla fine, Gesù consegna un comando chiaro: “Vi ho dato un esempio, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”. L’amore cristiano si realizza nel servizio umile e concreto verso il prossimo. In questo gesto si compendia l’intera missione di Cristo, e la vocazione di ogni cristiano: essere segno visibile dell’amore di Dio nel mondo.