Il Vangelo di oggi 16 Marzo seconda Domenica di Quaresima
In questa seconda domenica di Quaresima, la Liturgia ci invita alla riflessione sulla Trasfigurazione di Gesù, un mistero che ci rivela la Sua gloria divina.
Il Vangelo di Luca ci presenta questo evento, preceduto dalla lettura dell’alleanza tra Dio e Abramo. “Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza»”.
In quel momento, Dio si rivela ad Abramo in un contesto di oscurità, un simbolo di fede in un momento di difficoltà. La promessa di Dio, pur essendo di grande speranza, passa attraverso un rituale che include il buio, ma anche la luce che brilla dalla gratuità di Dio.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Nel racconto della Trasfigurazione, vediamo i discepoli Pietro, Giovanni e Giacomo, sopraffatti dal sonno e dalla paura. Una nube li avvolge, simboleggiando il mistero di Dio, che si fa comprensibile solo attraverso la fede. Questa scena rimanda al momento di trasformazione che Abramo ha vissuto, ma anche al nostro cammino di conversione.
La Trasfigurazione ci invita a guardare oltre l’apparenza e a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio, che svela la Sua gloria. In questo incontro, Gesù ci mostra la verità di ciò che siamo chiamati a diventare: partecipi della sua gloria, come scritto nella Lettera ai Filippesi, dove si parla della trasfigurazione dei nostri corpi nella gloria di Cristo.
“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose”.
Il cammino verso la trasfigurazione del nostro essere passa per il superamento delle paure, che ci imprigionano e ci distolgono dalla Verità che è Dio. Il peccato, come raccontato in Genesi, nasce dalla menzogna che oscura l’immagine di Dio in noi. Solo entrando in comunione col Padre ed ascoltando la sua voce possiamo ritrovare la verità e la pienezza della nostra vita.
In questa Quaresima, siamo chiamati ad entrare nell’intimità con Dio, attraverso la preghiera, il digiuno e la carità, affinché, come i discepoli sulla montagna, anche noi possiamo vedere il volto di Gesù, il Figlio amato, e rispondere alla sua chiamata.