Il cardinale Zuppi invita l’Europa a riscoprire i valori fondamentali e a dire no alla guerra

Nella suggestiva cornice della basilica di Santa Maria in Trastevere, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha intrapreso un dialogo profondo e sfaccettato sui temi cruciali del nostro tempo.

Durante l’evento “Comunicare speranza e pace”, promosso dall’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in occasione del Giubileo del mondo della comunicazione. Questo incontro, moderato dal giornalista Ferruccio De Bortoli, ha toccato una vasta gamma di argomenti, dal futuro della comunicazione al destino della guerra in Ucraina, passando per la questione degli immigrati e gli scandali nella Chiesa.

L’importanza del giornalismo

Il cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza del giornalismo come strumento di verità e umanità. “Nel suo lavoro, il giornalista è sempre chiamato a riscoprire il coraggio”, ha affermato, evidenziando che la vera professionalità implica una ricerca costante della verità e una profondità d’animo che va al di là della mera cronaca. De Bortoli ha richiamato l’attenzione sulla “parresia”, il valore della schiettezza e del rispetto, che Papa Francesco tiene in grande considerazione. Zuppi ha messo in guardia sul rischio della superficialità nel trattamento delle notizie, osservando come una narrazione priva di attenzione possa infliggere danni e perpetuare falsità.

La crisi dei rifugiati e il conflitto in Ucraina

L’incontro ha anche toccato il tema degli immigrati, con De Bortoli che ha evocato l’immagine straziante di immigrati in catene espulsi dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump. “Questa immagine ci deve irritare”, ha commentato Zuppi, richiamando l’importanza della dignità e dell’umanità. La crisi dei rifugiati, accentuata da conflitti e instabilità in diverse regioni del mondo, ha reso urgente un ripensamento della nostra società e della nostra capacità di accoglienza.

Il cardinale ha poi parlato del conflitto in Ucraina, evidenziando come l’interesse dell’opinione pubblica stia scemando. “Non ci si può mai abituare alla follia della guerra”, ha affermato, sottolineando l’importanza di continuare a raccontare queste storie, affinché la memoria collettiva non svanisca. In questo contesto, Zuppi ha richiamato l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, previsto per il 2025, come un’opportunità per l’Europa di riflettere sui propri valori fondanti e sulla necessità di una rinnovata visione politica e umanitaria.

Riforme e sfide istituzionali

Zuppi ha criticato la burocrazia che spesso caratterizza le istituzioni europee, esprimendo il desiderio di un’Europa che possa tornare a essere un faro di valori umanisti. “Se non cresce in visione e in politica, resta solo burocrazia”, ha avvertito, richiamando l’attenzione sulla necessità di una riforma profonda delle istituzioni che possa rispondere alle sfide attuali.

Uno degli argomenti più delicati affrontati è stato il dossier sugli abusi sessuali all’interno della diocesi di Bolzano-Bressanone. Zuppi ha espresso il suo dolore per quanto emerso, sottolineando l’importanza di ascoltare le vittime e di garantire una maggiore trasparenza. Ha anche avvertito contro il giustizialismo, che può risultare pericoloso per la società nel suo complesso, evidenziando come l’informazione debba essere coraggiosa e non strumentalizzata.

La Basilica di Santa Maria in Trastevere (www.turismoroma.it)

Solitudine e fine vita

La questione della solitudine e della malattia è stata un altro tema centrale, con De Bortoli che ha citato una recente ricerca a Milano che evidenzia come una famiglia su due sia composta da una sola persona. “La malattia di Alzheimer è la solitudine della solitudine”, ha affermato Zuppi, ponendo l’accento sul valore del volontariato e sulla necessità di una maggiore solidarietà sociale. In un mondo che tende a isolare le persone, il cardinale ha esortato a non far mancare mai l’amore e il supporto a chi vive in solitudine.

Infine, il dialogo ha toccato il complesso tema del fine vita. Zuppi ha riconosciuto che la Chiesa ha compiuto passi avanti nel dibattito, ma ha anche sottolineato che è un argomento che continua a essere rimosso dalla discussione pubblica. Ha esortato il Parlamento a prendere decisioni chiare, affinché non ricadano sui giudici, e ha ribadito che la Chiesa non sostiene la sofferenza, ma promuove piuttosto le cure palliative e il supporto a chi si trova in situazioni di vulnerabilità.

In un tempo in cui il mondo sembra attraversare crisi multiple e profonde, le parole del cardinale Zuppi risuonano come un appello a riscoprire valori umani fondamentali, promuovendo la pace e il dialogo in un’Europa che oggi più che mai ha bisogno di ritrovare la sua identità e il suo scopo.

Published by
Fernanda Lisi