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Il busto della Beata Maria Cristina incanta Santa Maria sopra Minerva
Nella storica basilica di Santa Maria sopra Minerva, situata nel cuore di Roma, è stata recentemente esposta una significativa opera d’arte: un busto in gesso della Beata Maria Cristina di Savoia, realizzato dall’artista calabrese Vincenzo Jerace. Questo evento segna un’importante riscoperta artistica e culturale, avvenuta a meno di due anni dalla notizia del ritrovamento del bozzetto, scoperto durante un inventario delle opere non esposte della basilica.
Vincenzo Jerace, noto per la sua versatilità artistica e la sua passione per le scienze naturali, nacque a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, nel 1862. La sua carriera lo portò a esplorare diversi materiali e tecniche, dando vita a opere in marmo, metallo e ceramica, molte delle quali ornano ville e monumenti in Italia e all’estero. Il busto della Beata Maria Cristina, scoperto in un contesto di grande valore storico e spirituale, è situato nella cappella di Ognissanti, dove si possono ammirare anche altre importanti opere d’arte commissionate da Papa Clemente X.
La vita della Beata Maria Cristina
La Beata Maria Cristina, regina delle Due Sicilie, è una figura di grande rilevanza nella storia italiana. Nata il 14 aprile 1812, era l’ultimogenita di Vittorio Emanuele I e sposò Ferdinando II delle Due Sicilie. La sua vita, purtroppo breve, si concluse il 31 gennaio 1836, a soli 23 anni, dopo aver dato alla luce Francesco II, noto anche come “Franceschiello”, l’ultimo re borbonico. La sua prematura scomparsa, avvenuta solo due settimane dopo la nascita del suo unico figlio, segnò profondamente la storia delle Due Sicilie.
La cerimonia di scopertura del busto
La cerimonia di scopertura del busto, avvenuta il 25 gennaio, ha coinciso con l’undicesimo anniversario della beatificazione di Maria Cristina, un momento di grande significato per i suoi devoti e per coloro che continuano a coltivare la sua memoria. Durante l’evento, il busto è stato benedetto e sono state esposte le sue reliquie, sottolineando l’importanza di questa figura storica non solo in ambito religioso, ma anche sociale e culturale.
Maria Cristina è ricordata non solo per il suo ruolo di regina, ma anche per le sue opere umanitarie e il suo impegno sociale. Infatti, durante il suo breve regno, si dedicò attivamente ad alleviare le sofferenze dei più bisognosi, aprendo mobilifici e maglifici a Napoli e rivitalizzando le seterie di San Leucio, dando così lavoro a molte persone in difficoltà. La sua visione andava oltre il semplice aiuto materiale; desiderava modificare le condizioni di vita dei suoi concittadini, investendo gli utili delle sue iniziative in ulteriori progetti di carità. Questo spirito di servizio e dedizione al prossimo continua a ispirare molte persone anche oggi.
L’eredità di Maria Cristina
Durante la cerimonia del 25 gennaio, è stata ricordata una delle ultime frasi pronunciate da Maria Cristina prima della sua morte: «Credo in Dio, amo Dio, spero in Dio». Queste parole, cariche di fede e speranza, sono state sottolineate dai presenti come un invito a riflettere sulla vita e sull’eredità spirituale che la Beata ha lasciato.
Il busto di Jerace, che rappresenta un bozzetto preparatorio per un monumento che avrebbe dovuto essere inaugurato nel 1936, centenario della morte della Beata, riporta alla luce non solo l’abilità tecnica dell’artista, ma anche l’importanza della figura di Maria Cristina nel contesto della storia italiana. La sua beatificazione, avvenuta nel 2010, ha rappresentato un riconoscimento ufficiale del suo operato e della sua vita dedicata al bene comune.
La cappella di Ognissanti, che ospita il busto, è decorata con splendidi dipinti e sculture, creando un’atmosfera di profonda spiritualità e bellezza artistica. La presenza del busto della “Reginella Santa”, come fu chiamata da Benedetto Croce nel suo saggio del 1924, arricchisce ulteriormente questo luogo di culto, rendendolo un punto di riferimento per i fedeli e per gli appassionati d’arte.
Jerace, oltre a questo busto, ha lasciato un’impronta duratura nel panorama artistico italiano, con opere che si trovano in diverse località, dal monumento al Redentore a Nuoro al gruppo scultoreo del Sinite Parvulos a Los Angeles. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue creazioni, che sono apprezzate tanto per il loro valore estetico quanto per il loro significato storico.
In questo modo, l’esposizione del busto della Beata Maria Cristina non solo riporta alla luce una figura storica significativa, ma rappresenta anche un’occasione per riflettere sul valore dell’impegno sociale e della carità, principi fondamentali che Maria Cristina ha incarnato e che continuano a ispirare le nuove generazioni.