ESISTE IL PURGATORIO? 4a parte
Rispetto per i morti
Presso tutte le religioni, fin dai tempi piĆ¹ remoti, ĆØ diffuso il rispetto, il culto per i defunti. Mausolei sono stati costruiti in loro ricordo; le imbalsamazioni in uso presso certi popoli, le offerte, i riti sacrificali, dimostrano quanto sia sentito il dovere di onorare coloro che ci hanno lasciato per una vita oltre la morte.
Per molti ĆØ un preciso dovere di gratitudine per il bene ricevuto, dal dono della vita dai genitori, ai valori intellettuali, morali, materiali con cui ci hanno beneficato durante la vita. Purtroppo sovente questo nobile sentimento viene espresso in maniera errata, con ostentazione di potere e ricchezza che non servono assolutamente al defunto, tanto meno a purificarlo dai peccati commessi durante la vita.
Una tomba di marmo pregiato, una cassa di legno prezioso, un funerale sfarzoso con decine di corone di fiori, sono il piĆ¹ delle volte spreco inutile di denaro che avrebbe potuto essere devoluto a opere di grande valore sociale-caritativo verso i poveri, di cui il defunto avrebbe goduto un grande beneficio.
SolidarietĆ con i defunti
La morte non spezza i legami che abbiamo con i defunti. Le tre Chiese: peregrinante, purificante, trionfante, rimangono strettamente unite come vasi comunicanti: i beni di una si riversano sulle altre. Eā una veritĆ di fede che proclamiamo nel simbolo apostolico: “credo nella comunione dei santi”.
Con queste differenze: mentre noi possiamo invocare e ottenere lāaiuto dei beati in cielo, questi sicuramente intercedono per noi, particolarmente i nostri patroni, parenti, amici, persone alle quali abbiamo fatto del bene. Le anime del Purgatorio invece non sono piĆ¹ in grado di meritare per sĆ©; mentre noi abbiamo possibilitĆ di aiutarli, lenire le loro sofferenze, anticipare la soddisfazione dei debiti contratti verso la divina giustizia.
Da sempre la Chiesa accompagna i defunti, dopo la morte, con particolari riti e preghiere: dalla benedizione della salma, alla Messa esequiale, alle preghiere mentre scende nella tomba. La morte del cristiano ĆØ una partecipazione al mistero di morte e risurrezione del Signore GesĆ¹, come membro del suo corpo mistico.
Per GesĆ¹ la morte ĆØ principio di salvezza, inizio di vita nuova, di appartenenza al regno dei cieli: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morirĆ in eterno” (Gv 11,25). La liturgia esequiale onora il corpo del defunto in cui Dio ĆØ stato presente mediante la Grazia dei Sacramenti e spinge lo sguardo allāultimo avvenimento della storia, quando Cristo tornerĆ glorioso per ridare vita ai corpi e renderli partecipi della sua gloria.
Il piĆ¹ grande desiderio dellāuomo ĆØ vincere la morte, che trova la risposta certa in GesĆ¹ morto e risorto, salito al cielo per preparare un posto per ciascuno di noi. Accomiatandosi dai discepoli GesĆ¹ ha promesso: “Vado a prepararvi un posto. Quando sarĆ² andato e vi avrĆ² preparato un posto, ritornerĆ² e vi prenderĆ² con me, perchĆ© anche voi siate dove sono io” (Gv 14,2-4). Per questo la liturgia esequiale ĆØ una celebrazione pasquale: un momento in cui i fedeli, mentre pregano per il defunto, affidandolo alla misericordia di Dio, ravvivano la propria fede e speranza in Cristo che tutti attende nel suo regno di amore.
Una delle preghiere recita: “Dio, Padre misericordioso, tu ci doni la certezza che nei fedeli defunti si compie il mistero del tuo Figlio, morto e risorto: per questa fede che noi professiamo, concedi al nostro fratello che si ĆØ addormentato in Cristo, di risvegliarsi con noi nella gioia della risurrezione”.
Come aiutarli
La Chiesa, madre e maestra, ci addita parecchi mezzi per suffragare le anime dei nostri cari e aiutarle a raggiungere la pienezza della vita eterna.
Lāaiuto piĆ¹ efficace ĆØ la S. Messa, la Comunione fatta in suffragio dei defunti. La celebrazione Eucaristica, rinnovando il sacrificio di GesĆ¹, ĆØ lāatto supremo di adorazione e riparazione che possiamo offrire a Dio per le anime dei defunti.
La preghiera: un mezzo sempre efficace, alla portata di tutti, tanto piĆ¹ efficace quando non chiediamo aiuti e beni per noi, ma perdono e salvezza per le anime dei nostri cari. Questa preghiera ĆØ tanto gradita a Dio perchĆ© coincide con la sua volontĆ salvifica.
Egli desidera, attende di incontrarle nel cielo per il quale le ha create. Oltretutto per molti di noi ĆØ un dovere di gratitudine per il bene ricevuto da parenti e amici e insieme una garanzia perchĆ© le anime, giunte in Paradiso, ci ripagano intercedendo per noi.
Tra le preghiere tanto raccomandate dalla Madonna, la recita del Rosario, con lāaggiunta dopo il Gloria, di una invocazione per i defunti: “Lāeterno riposo dona a loro, o Signore, splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace”.
Oltre la preghiera possiamo suffragare le anime con mortificazioni, digiuni, sacrifici, penitenze, beneficenza e atti di caritĆ , in riparazione del male commesso mentre erano in vita. La croce ĆØ sicuramente la via piĆ¹ sicura per noi e per loro, per staccarci dai beni della terra, aumentare i meriti, seguire il divino modello, che ne ha fatto condizione per essere suoi seguaci: “Chi non prende la sua croce e mi segue, non puĆ² essere mio discepolo”.
Indulgenze e giaculatorie
La Chiesa, madre tenerissima, ci propone anche altri mezzi per suffragare le anime del Purgatorio; le piĆ¹ note sono le “indulgenze”. Consistono nella remissione della pena temporale dovuta al peccato.
Ogni colpa, anche dopo il perdono, lascia un debito da riparare per il male commesso. La Chiesa trae dal suo tesoro, offerto dalla misericordia divina, quanto si deve espiare per le colpe gravi o leggere, commesse e non ancora soddisfatte.
Le indulgenze si dividono in “plenarie”, remissione totale del debito, e “parziali”, cioĆØ limitate, da applicare ai defunti. Lāindulgenza piĆ¹ nota ĆØ legata alla commemorazione di tutti i defunti, il 2 novembre, mediante: visite alle tombe, celebrazione Eucaristica al cimitero, visita a una Chiesa. Si puĆ² lucrare lāindulgenza plenaria a partire dal mezzogiorno del 1Ā° novembre a tutto il 2 novembre.
Si puĆ² lucrare una sola volta ed ĆØ applicabile solo ai defunti. Visitando una Chiesa, si reciti almeno un Padre nostro e il Credo. Le tre condizioni richieste sono: Confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, ave, gloria).
Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre. Nei giorni dallā1 allā8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti puĆ² lucrare una volta al giorno lāindulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra.
Uno degli atti piĆ¹ meritori per le anime del Purgatorio ĆØ “lāAtto eroico di caritĆ ”. Consiste nellāoffrire a Dio tutte le opere buone che uno compie e anche i suffragi che riceveremo dopo la morte, perchĆ© siano applicate alle anime sante del Purgatorio, secondo il beneplacito di Dio, offerta di immensa generositĆ sommamente gradita al Signore.
Le giaculatorie sono brevi invocazioni di fede a Dio, a GesĆ¹ Cristo, alla Madonna, ai Santi, per lodare, ringraziare, invocare il loro aiuto per noi o per i nostri cari vivi e defunti.
Nessuna formula ĆØ prescritta, molte sono suggerite da particolari devozioni; le migliori sono quelle che sorgono spontanee, rispondenti a particolari necessitĆ e desideri.
Molte di queste sono indulgenziate dallāautoritĆ ecclesiastica, meritorie per vivi e defunti. Non dimentichiamo di pregare anche per le anime piĆ¹ bisognose e dimenticate del Purgatorio, certi che ricambieranno in Paradiso questa nostra caritĆ .