Educare i ragazzi al volontariato: un passo verso un mondo migliore

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In un mondo in cui le sfide sociali sembrano crescere esponenzialmente, l’idea di educare i più giovani al volontariato emerge come una via d’uscita fondamentale.

Franco Fulceri, un ottantasettenne toscano di Fornacette, è un esempio vivente di come il volontariato possa trasformare la vita di una persona e quella degli altri. Con quasi cinquant’anni di impegno nel settore, Fulceri ha dedicato la sua esistenza a sostenere e prendersi cura delle persone in difficoltà. La sua proposta di incoraggiare i ragazzi dai 6 ai 18 anni a dedicare un’ora a settimana al volontariato è una chiamata all’azione che merita attenzione.

Il valore dell’esperienza intergenerazionale

L’idea è semplice ma potente: i giovani potrebbero passare del tempo a fare compagnia agli anziani, sia che abbiano i nonni o meno, in una casa di riposo sotto la supervisione di un adulto. Questo non solo aiuterebbe gli anziani a sentirsi meno soli, ma permetterebbe anche ai ragazzi di apprendere il valore della solidarietà e del rispetto per le generazioni passate. “Quando entriamo in contatto con chi ha davvero bisogno, ci rendiamo conto di cos’è la sofferenza, la solitudine, la disabilità”, afferma Fulceri. Queste esperienze possono avere un impatto duraturo sulle vite dei giovani.

La carriera di un volontario esemplare

Franco Fulceri ha iniziato il suo percorso di volontariato quasi cinquant’anni fa, muovendo i primi passi con i disabili presso la cooperativa Co.p.l. Hand, di cui divenne presidente. La sua carriera nel volontariato è costellata di incarichi significativi:

  1. Governatore della Misericordia di Fornacette
  2. Coordinatore provinciale delle 34 Misericordie del Pisano
  3. Consigliere regionale e nazionale delle Misericordie
  4. Fondatore del Servizio 118 della sua zona

La sua vita è un esempio di dedizione e altruismo. Fulceri, che ha lavorato per anni nelle Ferrovie, ha sempre viaggiato gratuitamente, mai chiedendo rimborsi o gettoni di presenza per il suo servizio. Questo testimonia la sua visione del volontariato come un atto di amore e generosità, piuttosto che un’opportunità per ottenere vantaggi personali. “Non ho mai chiesto né gettoni di presenza, né rimborsi”, sottolinea, evidenziando che il vero valore del volontariato risiede nel dare senza aspettarsi nulla in cambio.

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Resilienza e spiritualità nel volontariato

A 80 anni, Fulceri ha dovuto affrontare una nuova sfida: un incidente che lo ha portato in ospedale. Questa esperienza, sebbene dolorosa, si è rivelata fortunata, poiché ha portato alla scoperta di un problema di salute più serio. “Grazie a quella piccola frattura, mi hanno scoperto e salvato da un problema ben più grave”, racconta. La resilienza di Fulceri è notevole: ha continuato a impegnarsi nel volontariato anche dopo l’incidente, dimostrando che il desiderio di servire gli altri non conosce limiti di età.

Il suo approccio al volontariato è intriso di una profonda spiritualità. A 80 anni ha iniziato a studiare teologia per arricchire il suo impegno come catechista e ministro straordinario dell’Eucaristia. Questo desiderio di approfondire la propria fede è parallelo alla sua dedizione al servizio degli altri, unendo spiritualità e attività sociale in un’unica missione di vita.

La vita di Franco Fulceri è una testimonianza del potere del volontariato e del suo potenziale per educare le nuove generazioni. In un mondo che ha bisogno di più compassione e attenzione, l’educazione al volontariato potrebbe essere la chiave per un futuro migliore, dove la solidarietà e la comunità diventano valori fondamentali.

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