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Comunicare speranza: la sfida di oggi per un futuro migliore

Essere comunicatori di speranza è una sfida che coinvolge tutti, non solo i professionisti del settore. Papa Francesco, durante il Giubileo dedicato ai comunicatori, ha lanciato un appello forte e chiaro.

É fondamentale raccontare storie di bene e promuovere un messaggio di speranza. In un’epoca segnata da violenza e ingiustizie, la comunicazione deve andare oltre la mera trasmissione di informazioni, diventando un veicolo di speranza e relazioni significative.

La comunicazione come dimensione fondamentale dell’esistenza

Papa Francesco si ricollega al pensiero di San Paolo VI, che ha istituito le Giornate Mondiali delle Comunicazioni Sociali. Entrambi riconoscono l’importanza della comunicazione nella vita delle persone e della Chiesa. La comunicazione, per Francesco, è essenziale e intrinsecamente legata alla natura umana. Ogni atto comunicativo è parte di un dialogo più grande che coinvolge Dio, il quale comunica con l’umanità fin dall’inizio della creazione.

Comunicare con il cuore

Fin dal suo Pontificato, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di una comunicazione che provenga dal cuore. Nei suoi messaggi, ha esortato a comunicare ascoltando, parlando e vedendo con empatia. Questo concetto è stato ribadito nel messaggio per la Giornata del 2024, dove ha evidenziato che, nonostante i progressi tecnologici, nessuna macchina potrà sostituire la compassione e l’umanità di un cuore umano.

La speranza come dono e compito

La speranza è un dono divino, ma anche un compito. Madeleine Delbrêl ci ricorda che essa ci chiama a farci carico degli scartati. Come possono i comunicatori cristiani contribuire a diffondere questa speranza? Il Papa ha evidenziato il ruolo cruciale della comunicazione come veicolo di speranza, specialmente in un contesto globale caratterizzato dalla disinformazione.

  1. Diventare narratori di speranza: Riconoscere e raccontare le storie di bene che spesso vengono ignorate.
  2. Valorizzare le esperienze quotidiane: Dare voce ai veri e propri “santi della porta accanto”.
  3. Cercare scintille di speranza: Individuare storie di resilienza, anche in situazioni difficili.

In conclusione, l’invito di Papa Francesco è chiaro: dobbiamo cercare e raccontare storie di speranza, perché ogni storia, indipendentemente dalle sue difficoltà, è degna di essere raccontata e ha il potenziale per rivelare la dignità umana. Questo impegno è fondamentale non solo per il Giubileo, ma deve continuare anche oltre, contribuendo a costruire un mondo migliore attraverso la comunicazione.

Published by
Sara Cosimi