Cinque consigli pratici per migliorare la pratica della preghiera

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Cinque consigli, per trasformare la tua preghiera da un atto rituale ad un vero incontro personale con il Dio vivo che ci ama e ci chiama alla santità.

Nella quinta domenica di Quaresima, tempo forte di conversione e di rinnovamento interiore, il Cardinale Carlos Aguiar Retes ha offerto ai fedeli cinque preziosi consigli per approfondire la relazione personale con Dio attraverso la preghiera. In questo cammino di preparazione alla Pasqua, egli invita a rendere la preghiera non una semplice abitudine, ma un vero dialogo d’amore con il Signore.

1. Apri il cuore a Dio: prega con sincerità

La preghiera, per essere autentica, deve scaturire dal cuore. Non basta recitare parole imparate a memoria, ma occorre rivolgersi a Dio con sincerità, come si parlerebbe a un amico fidato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna: «La preghiera è l’elevazione dell’anima a Dio» (CCC 2559), e ciò implica apertura e fiducia. Come dice il Salmo: «Effondi davanti a lui il tuo cuore» (Sal 62,9). Dedica ogni giorno qualche minuto per parlare con Dio con semplicità, raccontandogli le tue gioie, le tue paure e i tuoi desideri più profondi.

2. Riconosci le tue debolezze e accoglile con umiltà

Il Signore non disprezza un cuore contrito e umiliato (cf. Sal 51,19). Riconoscere le proprie fragilità non è segno di debolezza, ma di apertura alla grazia. Il Cardinale sottolinea l’importanza dell’esame di coscienza quotidiano: guardare sinceramente dentro di sé, individuare i peccati e affidarsi alla misericordia divina. Come insegna il Catechismo: «La conoscenza del peccato è un’opera della grazia dello Spirito Santo» (CCC 1848). Solo ammettendo il bisogno di salvezza, possiamo accogliere davvero il perdono di Dio.

3. Cerca Dio nei momenti di prova

Dio non abbandona mai i suoi figli, neanche nei momenti più oscuri. Anzi, spesso è proprio nel dolore che la sua presenza si fa più intensa. San Paolo afferma: «Tutto concorre al bene per quelli che amano Dio» (Rm 8,28). Il Cardinale invita a vedere nella sofferenza un’opportunità per crescere nella fede. Quando affronti una prova, chiediti: “Che cosa vuole insegnarmi Dio attraverso questa esperienza?” Anche nella tempesta, la Sua mano ci guida con amore.

Cinque consigli pratici per migliorare la pratica della preghiera
Il Card. Carlos Aguiar Retes

4. Perdona per essere libero

Il perdono è una via privilegiata per giungere all’intimità con Cristo, che sulla croce ha pregato: «Padre, perdona loro» (Lc 23,34). Perdonare non è dimenticare il male subito, ma scegliere di non restare prigionieri del rancore. Come insegna Gesù nel Padre Nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo» (Mt 6,12). Il Catechismo ribadisce che «la misericordia può penetrare solo in un cuore che sa perdonare» (CCC 2840). Pregare per chi ci ha ferito è un gesto potente che libera e guarisce.

5. Abbi fiducia nella misericordia di Dio

Infine, il Cardinale invita a coltivare una fiducia totale nel cuore misericordioso del Padre. Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere (cf. Papa Francesco). In questo tempo quaresimale, lasciamoci avvolgere dalla tenerezza divina, certi che «il Signore è buono e grande nell’amore» (Sal 145,8).

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