Chiesa e artisti: un nuovo progetto culturale aperto a tutti, anche ai non credenti

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La Chiesa ha sempre avuto un legame profondo con l’arte e gli artisti, un connubio che si manifesta in molteplici forme attraverso la storia.

Di recente, questo legame è stato ulteriormente rafforzato con la nomina di monsignor Antonio Staglianò a Rettore della basilica di Santa Maria di Montesanto, conosciuta come la “Chiesa degli artisti” di Roma. Monsignor Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia (Path), ha avviato un’iniziativa culturale ambiziosa, mirata a coinvolgere non solo i credenti, ma anche coloro che si dichiarano lontani dalla fede. Questo progetto pone l’accento su un approccio sapienziale e solidale.

Un progetto culturale inclusivo

Il nuovo progetto culturale si propone di creare uno spazio di dialogo e riflessione, dove l’arte diventa un linguaggio universale, capace di superare le barriere della fede e dell’ideologia. Durante il suo discorso di insediamento, monsignor Staglianò ha delineato un’idea di Chiesa che si apre a tutti, affermando che la Chiesa degli artisti deve diventare una “centrale della sapienza e della carità”. Questo concetto si allinea perfettamente con le recenti indicazioni di papa Francesco, il quale ha sottolineato l’importanza di una teologia che parli alla gente comune e si faccia carico delle loro esigenze spirituali e materiali.

La teologia sapienziale

Il progetto, come spiega Staglianò, si basa sulla convinzione che la “teologia sapienziale” deve saper toccare il cuore delle persone. L’obiettivo è educare i fedeli a vivere la propria fede attraverso azioni concrete di carità, riflettendo così l’essenza solidale del cristianesimo. Questo approccio è in sintonia con la Lettera apostolica “Ad Theologiam promovendam”, pubblicata il 1° novembre 2023, che ha approvato i nuovi Statuti dell’Accademia teologica, in cui si evidenzia l’importanza di una fede che si traduce in opere.

Dialogo con artisti non credenti

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la volontà di creare un dialogo con artisti non credenti. Monsignor Staglianò ha affermato che «il linguaggio dell’arte è sempre “poetico”» e riesce a comunicare messaggi profondi, andando oltre le apparenze e toccando il mistero della vita. La bellezza dell’arte, quindi, diventa un ponte che unisce artisti di ogni credo e convinzione, favorendo una riflessione condivisa sul significato dell’esistenza e sulla ricerca di un senso più profondo.

La luce come simbolo di speranza

Un elemento centrale del progetto è la luce, simbolo di speranza e rivelazione. Secondo la visione cristiana espressa da papa Francesco, la fede è una “luce” che illumina il cammino dell’umanità, permettendo di vedere la realtà in tutta la sua complessità. In questo contesto, gli artisti sono chiamati a interrogarsi su quale bellezza possa realmente “salvare il mondo”. La creatività artistica diventa quindi un atto di responsabilità, un invito a esplorare il sacro e il profano attraverso la lente della bellezza e della verità.

Inoltre, è stato insediato anche il Consiglio di amministrazione della Chiesa degli Artisti, che avrà il compito di gestire le risorse a favore delle opere di carità già esistenti e di promuovere nuove iniziative. La “carità del Papa” sarà il principio guida di queste attività, assicurando che le risorse siano destinate a chi ne ha più bisogno.

Giubileo Artisti
Crocifissione Bianca di Marc Chagall (www.finestresullarte.t)

La Chiesa degli artisti

Un’importante tappa di questo percorso sarà il Giubileo degli artisti, in programma a metà febbraio, che rappresenterà un momento di incontro e riflessione per tutti coloro che operano nel mondo dell’arte. Durante questo evento, il Comitato presenterà il progetto “Artisti in Giubileo”, che si svilupperà durante tutto l’Anno Santo, coinvolgendo artisti, studiosi e appassionati in una serie di attività culturali e spirituali.

La Chiesa degli artisti sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella vita culturale di Roma e non solo. Con il suo approccio inclusivo e la sua apertura verso il mondo dell’arte, questa iniziativa potrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia della Chiesa, un capitolo in cui la fede e la creatività si intrecciano per dare vita a un messaggio di speranza e bellezza in un mondo che spesso sembra dimenticare il valore dell’umanità e della solidarietà.

In questo contesto, il progetto di monsignor Staglianò rappresenta una sfida ma anche un’opportunità: quella di riconnettere la Chiesa con la società contemporanea, facendo emergere l’importanza della cultura e dell’arte come strumenti di dialogo e comprensione reciproca. La Chiesa degli artisti potrebbe così diventare un faro di luce e di bellezza, capace di attrarre e coinvolgere non solo i credenti, ma anche quegli artisti e intellettuali che cercano risposte e significato in un’epoca di incertezze.

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