Il 7 maggio 2025 inizierà ufficialmente il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. L’annuncio è arrivato al termine della quinta Congregazione generale dei cardinali.
Il Conclave non è una semplice procedura elettorale: è un momento di comunione ed affidamento a Dio, affinché il nuovo successore di Pietro sia “modello del gregge” (1Pt 5,3) e servo fedele della Chiesa universale.
Che cos’è il Conclave e perché si chiama così
La parola conclave deriva dal latino “cum clave”, che significa “chiuso a chiave”. I cardinali si riuniscono in clausura nella Cappella Sistina, esclusi da ogni contatto con l’esterno, per garantire che l’elezione del Pontefice avvenga nella preghiera, nella riflessione e nell’assoluta libertà da influenze esterne. È un momento di discernimento spirituale, non una votazione politica.
Il Conclave, nella forma attuale, ha origine dalle disposizioni di Papa Gregorio X nel 1274, che stabilì la segregazione dei cardinali per evitare elezioni troppo lunghe e divisive. Oggi, la procedura è regolata dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, emanata da San Giovanni Paolo II.
Chi partecipa al Conclave e come si vota
Partecipano tutti i cardinali sotto gli 80 anni. I prelati, in attesa dell’arrivo di tutti gli aventi diritto, alloggiano nella Domus Sanctae Marthae. La mattina del 7 maggio si celebrerà la Messa Pro eligendo Pontifice, per chiedere l’illuminazione dello Spirito Santo quindi nel pomeriggio si recheranno tutti insieme verso la Cappella Sistina per l’inizio delle votazioni. Cappella Sistina che già da oggi è stata chiusa al pubblico. Il camerlengo (card. Farrell), dopo aver pronunciato “Extra Omnes”, (Fuori Tutti), ovvero l’invito ai non aventi diritto a lasciare la sede del Conclave, procede alla chiusura a chiave della porta e, dopo gli espletamenti di tutti i riti, si procederà alla prima votazione.
Il protocollo prevede un totale di quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due nel pomeriggio. Se al termine di ogni spoglio non viene raggiunto il quorum rappresentato dalla maggioranza qualificata di due terzi le schede, legate tra loro, vengono bruciate con perclorato di potassio, antracene e zolfo, sostanze che producono la caratteristica fumata nera, segno che il Papa non è stato eletto. Qualora invece si giungesse all’elezione, si emetterà la fumata bianca, annuncio atteso dai fedeli di tutto il mondo.
Lo svolgimento delle votazioni e le pause
Dopo l’espletamento degli adempimenti formali, i cardinali procedono subito all’elezione del Papa. Se si inizia nel pomeriggio del primo giorno (come nel caso di questo Conclave), si terrà un solo scrutinio. Nei giorni seguenti, come detto, si svolgeranno due votazioni al mattino e due al pomeriggio. Dopo tre giorni senza esito, verrà concessa una pausa di un giorno per confronti, preghiera e riflessione, con un’esortazione spirituale del cardinale diacono più anziano. Si riprenderà quindi per sette ulteriori scrutini dove, in caso di mancata elezione, si farà una seconda pausa guidata dal cardinale presbitero più anziano, e dopo altri sette voti, un’ulteriore pausa con esortazione del cardinale vescovo più anziano.
Quindi ancora sette votazioni. Se nemmeno dopo queste si giungerà all’elezione, dopo una nuova giornata di preghiera e dialogo, si procederà ad un ballottaggio tra i due cardinali con più voti nello scrutinio precedente. Questi non ptranno votare, ma dovranno comunque ottenere i due terzi dei voti per essere eletti. Sono quindi 33 o 34 le votazioni pari a 13 giorni prima del ballottaggio.

Il significato spirituale del Conclave e l’annuncio del nuovo Papa
Il Conclave è un atto profondamente spirituale, in cui la Chiesa si affida all’assistenza dello Spirito Santo. Come insegna il Catechismo: “Lo Spirito Santo guida la Chiesa nella verità tutta intera”(CCC 243). Il ruolo del Papa, successore di Pietro, è fondato sulla promessa di Cristo: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (Mt 16,18).
Il Papa è segno visibile dell’unità della Chiesa (CCC 882) e suo compito è guidare il popolo di Dio nella fede, nella carità e nella speranza. Dopo l’elezione, il nuovo Papa viene invitato ad accettare l’incarico e sceglie il nome pontificale. Quindi il cardinale protodiacono si affaccia alla loggia centrale della Basilica Vaticana e proclama: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!” Segue la prima benedizione Urbi et Orbi, momento di grazia e comunione universale per la Chiesa.
Preghiera per il Conclave e l’elezione del nuovo Papa
Signore Gesù Cristo, Tu che hai promesso di restare con la tua Chiesa sino alla fine dei tempi, guida con il tuo Spirito i cardinali riuniti in Conclave. Donaci un Pastore secondo il tuo cuore, che sia fedele alla Tua Parola, forte nella fede, mite ed umile di cuore, padre dei poveri e voce dei piccoli. Maria, Madre della Chiesa, intercedi per noi. Amen.