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25 Marzo San Disma: la figura del buon ladrone nella tradizione cristiana

Oggi 25 marzo, la Chiesa celebra anche la memoria di San Disma, noto come il Buon Ladrone crocefisso al fianco di Gesù

Questo evento si colloca in un contesto molto significativo, poiché coincide con la Solennità dell’Annunciazione del Signore. San Disma è considerato il primo santo della storia della Chiesa, una figura che incarna la possibilità di redenzione e misericordia divina, anche nei momenti più bui della vita.

San Disma e la sua redenzione

Il suo nome non si trova nelle Sacre Scritture ma arriva dalla tradizione e da alcuni scritti non riconosciuti (tra cui l’apocrifo “Evangelio di Nicodemo”). Patrono dei condannati a morte fu molto venerato nel Medioevo. La sua figura emerge principalmente nel racconto della Passione di Cristo, specificamente nel Vangelo di Luca, dove viene menzionato come uno dei due ladroni crocifissi accanto a Gesù. Sebbene peccatore e condannato a morte, fa un atto di pentimento e di fede riconoscendo che Gesù è il Salvatore: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,42).

In quel momento, che lo sta portando con sofferenza incontro alla morte, il Buon Ladrone accoglie la Misericordia di Dio e riceve il premio eterno, “In verità ti dico: oggi sarai con me in paradiso” (Lc 23,43). É la testimonianza dell’Amore infinito di Dio che, con la Sua grazia, può raggiungere ogni cuore, anche quello del più accanito peccatore, in qualsiasi momento, proprio perché non è mai troppo tardi.

Il significato di San Disma

Il significato della figura di San Disma si estende oltre allla sua vita terrena. La Chiesa non lo ha canonizzato formalmente, ma è riconosciuto tra i santi proprio perché è l’unico a cui Cristo ha garantito la vita eterna. Questo lo rende un simbolo potente per tutti noi, poiché la sua storia è un richiamo a non perdere mai la speranza, a cercare il perdono ed a credere nella redenzione.

La sua trasformazione, dall’essere un peccatore a diventare un santo, dimostra che la grazia divina può toccare chiunque, indipendentemente dal passato. Questo messaggio di speranza è particolarmente rilevante per i cristiani, poiché riflette il principio che la salvezza è un dono gratuito offerto da Dio a chiunque lo desideri (CCC 1430-1432). Sant’Agostino ci ricorda infatti che: “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te”.

Un chiaro invito a riflettere su come possiamo riavvicinarci a Dio, accettando la nostra umanità imperfetta ed abbracciando la sua misericordia senza riserve perché anche nei momenti di maggiore oscurità, la luce della fede può tornare a brillare ed  a guidarci.

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Redazione