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24 ore per il Signore: 500 sacerdoti a Roma

24 ore per il Signore riunisce a Roma 500 preti da ogni parte del mondo per “vivere il perdono” nella Basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma

Papa Francesco invita a riscoprire la misericordia e la speranza attraverso celebrazioni di riequilibrio, con i fedeli che abbracciano il sacrificio e la riconciliazione. L’evento ha rappresentato un momento di grande significato spirituale,  fortemente voluto da Papa Francesco, è stato concepito per far riscoprire ai credenti la bellezza del perdono. Le parole del Salmo 71, “Sei tu la mia speranza”, hanno risuonato potentemente, richiamando l’importanza del legame tra misericordia e speranza.

Un momento di riflessione profonda

Durante la celebrazione penitenziale, guidata da monsignor Graham Bell, i sacerdoti hanno avuto l’opportunità di riflettere sull’importanza del perdono, non solo come un atto di grazia, ma come una vera e propria rinascita spirituale. Monsignor Rino Fisichella ha sottolineato che “chi non conosce Dio, in fondo, è senza speranza”, evidenziando come il Giubileo sia un annuncio immutato di Gesù Cristo, “nostra speranza”.

La partecipazione attiva della comunità

La celebrazione ha visto una forte partecipazione del movimento Gioventù Ardente Mariana, che ha animato la liturgia con canti e preghiere. La proclamazione del Vangelo delle Beatitudini ha ulteriormente evidenziato come Dio parli direttamente ai cuori dei fedeli. Monsignor Bell ha affermato che “non c’è una sola Beatitudine che non sia stata vissuta fino in fondo da Gesù”, invitando tutti a vivere il perdono con intensità e sincerità.

Monsignor Graham Bell presiede la celebrazione penitenziale (www.vaticannews.va)

L’importanza della riconciliazione

Durante l’adorazione e l’esposizione del Santissimo Sacramento, l’atmosfera sacra ha avvolto la Basilica, creando un momento di profonda connessione tra i partecipanti e Dio. Le piccole luci verdi accese sui confessionali hanno invitato i fedeli a varcare la soglia della riconciliazione, dimostrando che il perdono è un dono universale. I sacerdoti, provenienti da diverse lingue e culture, hanno dimostrato che la misericordia parla al cuore di tutti.

  1. Padre Nazmul, un sacerdote dal Bangladesh, ha condiviso la sua esperienza: “Il perdono è sempre possibile”.
  2. Padre Reynaldo delle Filippine ha espresso un senso di liberazione, affermando: “Ho tolto un grande peso”.

Queste testimonianze risuonano come esempio di speranza, invitando a non dimenticare mai la potenza del perdono, specialmente in tempi difficili.

In un mondo spesso caratterizzato da rancore e divisione, eventi come le 24 ore per il Signore offrono un’opportunità preziosa per riflettere sul nostro rapporto con Dio e con gli altri. La riconciliazione non è solo un atto privato, ma un passo verso una comunità più unita, in cui ciascuno è chiamato a essere testimone di misericordia. La Chiesa, attraverso queste iniziative, continua a invitare i fedeli a riscoprire il dono del perdono come una via per la pace interiore e la vera libertà.

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Redazione